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Detenuto tenta di strangolare un agente della Penitenziaria al carcere di piazza Lanza

L'ira del recluso pare sia esplosa a seguito della comunicazione da parte dell'agente della mancata autorizzazione ad effettuare il colloquio

Non si ferma l’ondata di violenza nel carcere catanese di “Piazza Lanza”: la denuncia arriva da Francesco Pennisi, consigliere nazionale per la Sicilia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Un giovane agente è stato vittima di una violenta aggressione da parte di un detenuto che, dopo averlo aggredito, lo ha preso per il collo tentando di strangolarlo”, spiega. “Il fatto che ha visto protagonista un detenuto di origini palermitane è avvenuto stamattina verso le 11 al piano terra del reparto “Amenano”.

L’ira del recluso pare sia esplosa a seguito della comunicazione da parte dell’agente della mancata autorizzazione ad effettuare il colloquio. Colto di sorpresa, il poliziotto ha cercato in ogni modo di difendersi. divincolatosi dalla presa e riuscendo a far scattare l’allarme. Prontamente giungevano nel Reparto il responsabile della sorveglianza generale ed altro personale che, con la consueta professionalità, hanno fronteggiato questo ennesimo evento critico. L’agente aggredito è stato trasportato presso l’ospedale cittadino per le cure del caso”.

Netta la denuncia di Pennisi: “Dopo la gravissima aggressione avvenuta ieri a Palermo “Pagliarelli” continuano nelle carceri regionali, senza tregua, le aggressioni a danno della Polizia Penitenziaria. Adesso il Sappe dice basta veramente ed è pronto a manifestare in tutta la regione, ponendo in essere tutte le legittime forme di protesta”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, torna “a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità del carcere di Piazza Lanza a Catania e dei penitenziari siciliani che evidentemente non sono più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, spesso soggetti dalla personalità particolarmente violenta, senza alcuna possibilità di diversa collocazione all’interno della Regione. Anche il carcere di Catania regge solamente grazie ai poliziotti in servizio, che fanno fronte alle inadempienze ed alle gravi colpe dell’Amministrazione Penitenziaria”.


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