Atmosfere vulcaniche, atmosfere da Derby del sud. Napoli e Meta Catania si sono date battaglia per un pareggio che lascia un po’ d’amaro in bocca per quello che ha prodotto la formazione etnea, ma nello stesso tempo rafforza il progetto per una gara non persa ma recuperata con cuore, voglia e applicazione.
Partenza per la formazione rossazzurra con Anderson dal primo minuto da pivot offensivo, Dian Luka e Salamone sugli esterni con l’universale Pulvirenti davanti alla grande sorpresa di Weber coach player a difesa dei pali. Gara molto equilibrata e tatticamente bloccata e Meta Catania molto intensa con pressione alta votata a non far giocare i padroni di casa. Roster etneo che mutava dopo quattro minuti con l’esordio di Bocao, l’ingresso del capitano Carmelo Musumeci con Podda e Gaetano Musumeci a completare il quintetto.
Weber protagonista dove prima rispondeva presente anticipando in uscita due volte Mancuso, poi da regista puro e da power play con il piattone avviava l’azione per il clamoroso tocco mancato sotto porta di Gaetano Musumeci ad un passo dal vantaggio. Gara aperta, intensa e la più pericolosa rimane la Meta Catania, prima con Gaetano Musumeci che non inquadrava la porta e poi con Salamone e Bocao su piazzato ad impensierire Bellobuono. A sei dalla fine la prima vera palla gol per il Napoli, ma Weber alzava l’istinto sul tentativo di Arillo solo davanti alla porta. Un minuto più tardi, ecco Anderson che calciava di prima intensione dentro l’area, ma Bellobuono era ancora reattivo e respingeva in angolo. Primo tempo perfetto per la Meta Catania, una prima frazione di grande livello dove eè mancato solo il gol.
Nella ripresa stesso spartito, sulla stessa falsa riga del primo tempo, ma con Salas per Napoli che riusciva a concretizzare l’unica vera palla gol dei partenopei. I rossazzurri provavano subito a reagire, ma sulla prima pressione uno dei migliori in campo, il coach player e portiere Weber usciva sulla sfera fuori area con il pallone che in maniera beffarda toccava il braccio e inevitabile rosso da parte dell’arbitro. Meta Catania che doveva correre ai ripari con Tornatore che subentrava ed etnei che sapevano soffrire l’inferiorità numerica senza subire raddoppi che avrebbero avuto il sapore della beffa. La Meta Catania non mollava e giocava la carta power-play a nove minuti dalla fine, con l’uomo in più alla ricerca del pareggio e con i rischi della porta sguarnita.
A sette dalla fine la pressione dei rossazzurri portava alla calciata di Pulvirenti, ma ancora Bellobuono era attento. Pazienza, metodo e costanza con Podda uomo in più, ma con un Napoli attento e ben chiuso nell’area piccola davanti al suo portiere: a tre dalla fine la conclusione di Bocao sfiorava il palo, prima dell’urlo liberatorio di “provvidenza” Pulvirenti che pareggiava i conti in maniera meritatissima con un tocco sotto porta dopo un’azione magistrale. 120 secondi tutti da giocare, dove la Meta Catania fiutava il colpo gobbo ma la conclusione di Salamone si alzava sopra la traversa. Nel finale l’ultimo time-out a 90 secondi dalla fine: con Napoli che provava a vincere a tenere la Meta Catania lontana con il portiere di movimento fino alla sirena finale.
Pareggio che sta stretto alla Meta Catania che è riuscita alla fine a portare a casa un punto prezioso, ma che ha sicuramente giocato meglio di un Napoli che stava raccogliendo il massimo con il minimo. Un pareggio che però consegna autostima, voglia e convinzione per una squadra di coach Juanra che c’è e continua a mettere muscoli.
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