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“Senza casa, senza futuro”, studenti e sindacati in sit-in di fronte sede Ersu di Catania

Intanto gli studenti catanesi lamentano costi troppo alti (dalle tasse di iscrizione ai libri scolastici) e ciò vale soprattutto per i fuori sede, il 75% dei quali non trova posti letto messi a disposizione dall’ Ateneo

“Senza casa, senza futuro” è il titolo della campagna nazionale promossa da Cgil e Udu sull’abitare. Un sit in è stato fissato per domani, venerdì 13 ottobre, alle 9 in via Etnea 570, di fronte alla sede dell’Ersu di Catania; la manifestazione è stata organizzata dalla Cgil, dall’Udu, dalla Filcams, dalla Fillea e dal Sunia catanesi.

Nonostante già dallo scorso luglio i sindacati abbiano presentato al Rettore dell’Università di Catania, al presidente e al direttore dell’Ersu, e al sindaco Trantino, una richiesta di incontro per discutere sui vari disagi che affliggono studentesse e studenti, la convocazione non è ancora arrivata.

Intanto gli studenti catanesi lamentano costi troppo alti (dalle tasse di iscrizione ai libri scolastici) e ciò vale soprattutto per i fuori sede, il 75% dei quali non trova posti letto messi a disposizione dall’ Ateneo. Spesso le famiglie non riescono a provvedere al pagamento di canoni privati diventati sempre più insostenibili.

Per Damiano Licciardello dell’Udu, per la segretaria del Sunia, Agata Palazzolo e per il segretario generale della Cgil, Carmelo De Caudo: “A Catania gli immobili locati agli studenti presentano spesso una bassa qualità abitativa, con carenze igieniche e di sicurezza, e una scarsa efficienza energetica. Altro problema è invece legato alle carenze dei trasporti. A causa di questi disagi molte matricole abbandonano l’Università o si mettono alla ricerca di un lavoro che li aiuti a sostenere i costi legati all’istruzione universitaria, compromettendo così il loro rendimento”.

Il Sunia e l’Udu-Cgil, ogni venerdì pomeriggio, nella sede del Sunia, offrono uno sportello di consulenza per gli studenti fuori sede con la finalità di fornire informazioni utili per orientarsi nel mercato abitativo caratterizzato da ampie forme di irregolarità contrattuali.

Ma di certo non basta. Una possibile soluzione, secondo i sindacati, sarebbe invece l’ aumento dei posti letto e la realizzazione di residenze universitarie, magari accedendo al Pnrr.

Aggiungono Licciardello, Palazzolo e De Caudo: “Da tempo si discute di destinare allo scopo il presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele,” o l’ex ospedale Santo Bambino, mentre è recente la notizia che saranno realizzati 250 posti letto nell’ex ospedale Ascoli Tomaselli per i quali Cgil e UDU auspicano tempi rapidi per la loro realizzazione.
A tutt’oggi non si hanno notizie sui tempi di realizzazione, o su come veranno distrubuiti i fondi del PNRR destinati ad aumentare i posti letto per gli studenti. Vorremmo scongiurare il rischio di perdere i finanziamenti. Anche per questo ribadiamo la necessità di un incontro con l’Ersu, l’Università e il Comune”.

A livello nazionale è in corso un’indagine nazionale sulla condizione abitativa degli studenti universitari per rilevare quanto il tema della mobilità, legata a esigenze di studio, incida negativamente sui percorsi formativi.


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