Un dato su tutti: anche per il 2023 Zo Centro culture contemporanee di Catania è il primo nella graduatoria degli organismi di programmazione multidisciplinari di fascia A del Fondo nazionale per lo spettacolo della Direzione generale dello spettacolo del ministero della Cultura.
Sergio Zinna, direttore di Zo: “La graduatoria nazionale del Ministero ovviamente fa molto piacere e ci ricompensa in parte delle fatiche e difficoltà che abbiamo dovuto affrontare per realizzare negli anni una factory innovativa nel panorama nazionale, spazio indipendente per la programmazione e la produzione di progetti artistici multidisciplinari. Un successo siciliano ancora più importante in quanto attivo su una struttura pubblica, di proprietà del Comune di Catania, riconvertita per fini culturali dall’Associazione Zo che la gestisce dal 2001 valorizzando l’aspetto immateriale, la sua identità storica e culturale e curandone gli aspetti architettonici e materiali dell’edificio. A tal proposito va evidenziato che stiamo portando a compimento un progetto di efficientamento energetico dell’immobile, con un investimento di oltre € 300 mila, attraverso il Bando del PNNR – Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo che l’Associazione Zo ha vinto negli scorsi mesi. Risorse procacciate grazie ad una competenza che abbiamo maturato negli anni e che vanno a beneficio di un immobile di proprietà pubblica”.
Terminata l’attività nello spazio estivo all’aperto, le attività di Zo Centro culture contemporanee ripartono da AltreScene, la rassegna di teatro contemporaneo che quest’anno al tradizionale concetto di multidisciplinarietà associa un focus sul teatro di narrazione: “Come sempre in controtendenza – spiega l’attrice Pamela Toscano che è anche project manager di Zo -, mentre altri corrono verso il virtuale noi recuperiamo la centralità dei contenuti e l’aspetto onirico del racconto”.
Si inizia il 7 ottobre con “Come una specie di vertigine. Il nano, Calvino, la libertà” di e con Mario Perrotta, “non certo uno spettacolo su Calvino – come sottolinea l’autore e interprete -, ma uno spettacolo sulla libertà, sull’autodeterminazione”. Il 13 ottobre segue la fiaba multimediale “Via dei Cappelli” di Bruna Bonanno con Martina Consolo e Alexander Toscano, performance finale del progetto Ecdisi, residenza di creazione supportata dalla Regione Siciliana, una produzione di Zo centro culture contemporanee e Culture Possibili, un affresco fantastico a partire dalle storie su zolfare e zolfatai che si collega alla nuova edizione di “Cantieri in movimento – Industriale Heritage Soundscapes”, sul passato industriale (ex raffineria di zolfo) della sede di Zo.
Altro concetto chiave di AltreScene 2023 -2024 è quello della cronaca. L’11 novembre va in scena “10 Kg”, regia di Antonella Amirante dal romanzo di Lau Nova, una co-produzione fra la francese CIE Anteprima, Zo centro culture contemporanee e Teatro delle Briciole di Parma con Pamela Toscano e Eva Blanchard in scena. La piéce è tratta da una storia vera e narra il percorso inaspettato di un’adolescente nata in una famiglia borghese e atea che abbandona le sue radici per diventare la terza moglie di un’integralista islamico e il percorso della madre che cerca di mantenere il legame con la figlia nonostante le scelte estreme a cui la conduce la sua ricerca di identità.
Il 2 dicembre torna da Zo la torinese Stalker Teatro con “Alter”, un viaggio emozionante nell’arte contemporanea. Il 9 dicembre un altro gradito ritorno a AltreScene, l’attore romano Roberto Latini in “Venere e Adone. Siamo della stessa mancanza di cui son fatti i sogni”, storia di ferite mortali, di baci sconfitti che non sanno, non riescono a farsi corazza. Il 23 dicembre è in calendario uno spettacolo “apparentemente” per bambini, “Anapoda” di e con Federica Aloisio e Sabrina Vicari, un mondo ribaltato nel quale il cielo diviene pavimento in una illusoria percezione del corpo. Toscano: “Una fiaba potente sulla tutela dell’ambiente.”
Il nuovo anno riparte il 27 gennaio con “Nives”, dal romanzo di Sacha Naspini con Sara Donzelli e Graziano Piazza, premiato recentemente come miglior attore non protagonista alle Maschere del teatro. Gli spettatori – in cuffia – vengono immersi in un ascolto intimo di una telefonata notturna. Tra riletture di fatti lontani nel tempo e vecchi rancori si scoprono gli abissi di amori perduti.
L’11 febbraio, ancora uno spettacolo per tutte le età, “Circo Capovolto” di Andrea Lupo tratto dal romanzo di Milena Magnaniregia. Branko Hrabal in fuga dall’Ungheria si rifugia in un campo rom in Italia. Porta con sé quel che rimane del famoso circo ereditato dal nonno. Un gruppo di bambini curiosi lo obbligano a raccontare la storia di quel circo.
Il 3 marzo un altro importante ritorno per AltreScene. Marta Cusucunà porta in scena “E’ bello vivere liberi!”, ispirato alla biografia di Ondina Peteani, prima staffetta partigiana d’Italia e deportata ad Auschwitz. Uno spettacolo per riappropriarci della gioia, delle risate, delle speranze dei partigiani e riscoprire l’atmosfera vitale e vertiginosa di quel periodo della nostra storia.
Il 6 aprile “Geppetto 01”, tratto dal romanzo di Fabio Stassi “Mastro Geppetto”, è una sorta di rivisitazione psicologica di Pinocchio. Con la regia di Elisa Canessa, Federico Dimitri e Andrea Noce Noseda partono dai quesiti: e se Pinocchio non esistesse? Geppetto è un pazzo?! Può darsi ma il suo inseguire un figlio che non esiste ci parla della luminosa resistenza di chi ha votato la propria vita ad un sogno. Domenica 5 maggio, AltreScene 2023-2024 chiude con “Felicia” di e con Stefania Ventura e Quinzio Quiescenti, marionetta ibrida Giorgia Goldoni, liberamente ispirato all’albo illustrato di Lisa Biggi e Monica Barengo. In questa storia fatta di animali del bosco e una strega, Felicia, i concetti di “vittime” e “carnefici” si confondono per poi dissolversi e il pubblico farà un intenso viaggio di scoperta.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni