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Reddito di cittadinanza, il pensiero della Ugl di Catania: “Riforma prevista da tempo. Adesso più attenzione ai meno abbienti”

Il sindacato chiede nuove politiche attive per gli occupabili, con il rilancio del fondo “Nuove competenze”

Quello che sta accadendo rispetto al Reddito di cittadinanza era stato previsto da diversi mesi ed era stato, ancora prima, argomento di programma elettorale della compagine politica che oggi sta governando. Non è di certo una novità, anche se riteniamo che il sistema di comunicazione adottato dall’Inps inizialmente è stato alquanto maldestro e poco esplicativo. La misura, a suo tempo intrapresa, era comunque temporanea e non ha sortito gli effetti sperati, anche perché ha confuso la missione del sostegno economico alle fasce più deboli con quella rivolta al supporto momentaneo degli occupabili in cerca di lavoro. E questo difetto in una realtà come quella di Catania si è notata in modo particolare.”

La pensano così dalla Ugl sulla vicenda che nelle ultime ore sta destando più di una preoccupazione a migliaia di nuclei familiari in città e nell’intera area metropolitana. “Finalmente i due obiettivi verranno scissi e si darà quindi un assegno a coloro i quali hanno davvero bisogno di un aiuto economico (da gennaio poiché fino a tutto il 2023 queste persone hanno ancora diritto al Reddito di cittadinanza), mentre per quanto riguarda chi è in grado di lavorare (e non avrà più il Reddito) da settembre ci sarà un emolumento mensile finalizzato alla formazione ed al lavoro – dice il segretario Giovanni Musumeci. Senza contare che centinaia di nuclei familiari stanno ricevendo la carta “Dedicata a te” con un contributo spesa una tantum -. Se è vero dunque che il Reddito di cittadinanza è stato utile, principalmente durante il periodo più difficile della pandemia Covid-19, ad aiutare migliaia di cittadini è anche vero che soltanto la mole di truffe allo stato rilevate ha evidenziato non poco lo sperpero di denaro pubblico che si è avuto in questi anni, contribuendo sensibilmente ad alimentare il mercato del lavoro nero”.

Sulla base dei costi-benefici per l’Ugl è stato un fallimento, marcato dall’inadeguatezza delle politiche attive intraprese che nell’assunzione dei “Navigator” ha toccato il livello massimo mai immaginato. “Per noi della Ugl di Catania il contrasto alla povertà è una cosa seria e va fatto nel migliore dei modi, appostando risorse economiche ed umane che non possono essere distratte, invece, per chi è abile all’occupazione e non può che essere preso in carico da un sistema di politiche attive efficace. Questo significa che ci deve essere una nuova organizzazione dei servizi per l’impiego e ci auguriamo ciò possa avvenire presto con le nuove unità che verranno assunte e con quelle che si devono ancora assumere necessariamente, per assicurare anche un incontro fattivo tra domanda ed offerta. Così le fasce più deboli potranno essere seguite, giustamente, dai Comuni e i lavoratori dai Centri per l’impiego. Auspichiamo, infine, dal nostro osservatorio catanese il rilancio del fondo “Nuove competenze” con maggiori stanziamenti per assicurare assunzioni e formazione (anche ai lavoratori stagionali), così da permettere un più agevole rientro al lavoro a tutti quei soggetti che oggi, senza le indispensabili nozioni, faticherebbero a trovare occupazione. Siamo fiduciosi che il passaggio invocato dall’assistenzialismo alla giusta assistenza sul fronte della diffusa povertà e per il lavoro, porterà presto ad una reale inversione di tendenza che noi, come sindacato radicato nel territorio, siamo già pronti ad affrontare e siamo anche certi che la sinergia tra Governo nazionale e Regione siciliana sarà strategica per includere e valorizzare la parte di cittadinanza che ha diritto ad un’attenzione delle istituzioni.”


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