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Giovita Piccillo, medico di Catania, è tra i vincitori della Prima Estemporanea di Poesia “Stromboli – l’Isola dei Poeti”

La manifestazione ha fatto approdare sull'isola poeti e amanti della scrittura in versi di diverse regioni d'Italia

C’è anche la siciliana Giovita Piccillo tra i vincitori dell’Estemporanea del primo Concorso “Stromboli – l’Isola dei Poeti”, ideato dal maestro Giuseppe Aletti.

La manifestazione ha fatto approdare sull’isola poeti e amanti della scrittura in versi di diverse regioni d’Italia, che hanno partecipato alla cerimonia di premiazione presso l’Anfiteatro Eos, in cui hanno declamato la poesia raccontando la propria esperienza poetica e le impressioni del luogo. Immersi negli scenari stromboliani, hanno sperimentato l’estro poetico nella gara “Estemporanea di poesia”, in cui erano chiamati a scrivere versi, ispirandosi ad una delle tre tracce tematiche messe a disposizione dagli organizzatori, da sottoporre al giudizio della giuria.

I tre giurati – Giuseppe Aletti, lo scultore della lava Salvatore Russo, noto artista del luogo che è stato insignito per l’occasione del Premio alla Carriera, e la giornalista Caterina Aletti – hanno premiato i primi cinque partecipanti che hanno ottenuto il punteggio più alto nella competizione moderata dal direttore editoriale Valentina Meola.

Giovita Piccillo ha proposto la sua “Molière”, che riflette “su una “guerra” che silenziosamente si consuma e di cui si parla ancora molto poco”, come lei stessa ravvisa. Versi che le hanno consegnato il V posto e che sono dedicati ai migranti che affrontano la propria Odissea, perdendo la vita in mare insieme ai loro sogni.

“Leggere per la prima volta in pubblico una mia poesia, è stata per me un’esperienza bellissima, fortissima ed indimenticabile – ha commentato Giovita, che scrive poesie sin da giovanissima e ama gli studi umanistici tanto da iscriversi alla facoltà di Lettere per conseguire la seconda laurea, parallelamente alla sua professione di medico Internista che svolge presso una grande Azienda Ospedaliero-Universitaria della città di Catania -. Partecipare in coro con altri moderni cantori, all’interno dell’anfiteatro Eos, in una compagine spettacolare e davvero unica, dove il rumore delle canne al vento di deleddiana memoria, il mare azzurrissimo, la roccia nera dello Stromboli borbottante, il cielo terso ed i magnifici colori della macchia mediterranea fanno da cornice e da muse ispiratrici per tutti i poeti, è stata un’emozione unica ed immensa e, aggiungerei persino ‘urgente’, dal momento che l’uomo vuole ancora mettere in parole e versi le proprie emozioni”.

Nata nel cuore della Sicilia ed allevata dai nonni paterni nell’amata Girgenti, vive nell’adorata isola avendo più volte cambiato città ed avendo affrontato, nel corso degli anni, svariati soggiorni formativi a Roma, Firenze, Napoli, Parigi e Londra. Le due spinte, tra scienza e arte, ragione e sentimento, si armonizzano in lei nella consapevolezza della necessità di entrambe le prospettive. C’è l’urgenza collettiva, più sentita in questi anni, di coltivare la propria sfera emotiva “per mettersi al riparo da un mondo sempre più distratto ed animato quasi esclusivamente da logiche economiche o di potere e prestigio, trascurando, invece e colpevolmente, i sentimenti”.

E Stromboli ben si presta ad assecondare il bisogno di introspezione, come evidenziato da Giuseppe Aletti, ideatore della manifestazione: “Saggiamo l’esperienza dell’assoluto ogni qualvolta sperimentiamo lo stupore della meraviglia. Dalla poesia ci si aspetta qualcosa che sorprenda. Quale miglior posto di Stromboli, come luogo della meraviglia? Qui ogni cosa porta con sé l’inaspettato e lo stupore. Stromboli è il luogo più adatto per mettersi in contatto con la parte più intima e vera di sé stessi, quella che dobbiamo sondare per poterla portare all’interno della pagina”.


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