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Incendio Fontanarossa, Cisl: “Ricostruire un nuovo e adeguato modello della sicurezza”

Attanasio (Cisl Catania) e Torrisi (Fit Cisl Catania): "Garantire ambienti di lavoro e di permanenza con misure adeguate a uno scalo internazionale"

«Per l’aeroporto di Fontanarossa è necessario ricostruire un nuovo e adeguato modello della sicurezza, legato non solo alla formazione di tutto il personale ma, anche sui materiali utilizzati all’interno dell’aerostazione, comprese le attività commerciali interne, tutto ciò a maggior tutela della salute di tutti i lavoratori dello scalo e dei viaggiatori che sempre più numerosi lo frequentano».

Lo affermano Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Mauro Torrisi, segretario generale Fit Cisl Catania, la federazione dei lavoratori dei trasporti, dopo l’incendio divampato la sera di domenica 16 luglio, all’interno della struttura aeroportuale.

«Abbiamo volutamente atteso che fosse più chiara la dinamica di quanto accaduto – spiegano – per esprimere pubblicamente la nostra visione evitando parole di circostanza e le solite critiche che, come prevedibile, sono piovute immediatamente, da più parti, addosso ai vertici della direzione dell’aeroporto senza magari attendere l’esito delle indagini in corso».

Per Attanasio e Torrisi «è stata una fortuna non ci siano state vittime, ma non possiamo lasciare tutto nelle mani del caso». «Per tale motivo – aggiungono – vanno affrontati subito due grandi questioni che la vicenda ha evidenziato: da un lato, vanno ripresi i rapporti tra le aziende interne allo scalo e le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori, per rivedere insieme nuovi modelli di ordine, sicurezza e formativi, oltre a quelli previsti dal Piano Nazionale di Sicurezza, e per verificare la validità delle esercitazioni che andrebbero estese ai dipendenti dei negozi interni; dall’altro, vanno chiarite o riviste le linee guida e le indicazioni nell’impiego dei materiali per gli allestimenti delle strutture all’interno degli ambienti aeroportuali».

 

«Tutto ciò – concludono Attanasio e Torrisi – acquista maggiore peso, proprio ora con la veloce ripresa dell’operatività dello scalo, seppur limitata per adesso, che è stata garantita dall’impegno profuso da tante lavoratrici e da tanti lavoratori, dalla Sac, dalle aziende interne e dall’attività dei vigili del fuoco e delle strutture di protezione civile. A tutti loro e ai passeggeri del “Bellini” vanno garantiti ambienti di lavoro e di permanenza salubri, con rinnovate misure di salute e sicurezza adeguate a uno scalo internazionale come l’aeroporto di Fontanarossa».


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