I lavoratori del comparto forestale della provincia di Catania sono senza stipendio da due mesi. Se la situazione non si sblocca, non escludiamo la proclamazione dello stato di agitazione e un eventuale coinvolgimento delle istituzioni.
È quanto denuncia Alfio Turrisi, segretario generale della Fai Cisl di Catania, che rappresenta il forte disagio dei lavoratori forestali catanesi
«Sono trascorsi più di due mesi da quando i lavoratori forestali hanno iniziato a lavorare – spiega Turrisi – ma ad oggi non ci sono certezze sulle retribuzioni delle due mensilità già maturate, maggio e giugno. Ci teniamo a sottolineare che si tratta soltanto di un problema catanese in quanto tutti i lavoratori delle altre province sono stati regolarmente retribuiti in tempi congrui».
Per il segretario generale della Fai Cisl etnea «è inaccettabile e incomprensibile che si verifichino ancora questi ritardi». «Eravamo entrati in una sorta normalità rispetto alla puntualità dei pagamenti – ricorda – ma purtroppo oggi registriamo un forte malessere. Parliamo di lavoratori che non lavorano da dicembre dello scorso anno e quindi questo delinea ancora di più lo status e il disagio che stanno vivendo tante famiglie e tanti lavoratori».
«A questo – rincara Turrisi – si aggiunge un’ulteriore criticità che sta vivendo un gruppo di lavoratori del cantiere di Linguaglossa che vantano ancora la mensilità di Dicembre 2022, non corrisposta e in attesa di un riaccertamento di somme. Questo dà il senso di quanto sia estremamente delicata questa vicenda».
Sulla vicenda interviene anche Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese il cui auspicio di pronta risoluzione si associa all’appello della Fai Cisl catanese. «Confidiamo nella sensibilità che ha mostrato l’assessore Sammartino che è già al corrente del caso – concludono Attanasio e Turrisi – perché con un suo autorevole intervento si possa quanto prima superare la situazione di stallo venutasi a creare e rispondere alle legittime aspettative dei lavoratori e ridare la dovuta serenità economica a loro e alle loro famiglie».
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