Affrontare i problemi di Catania in un’ottica di sistema, attraverso il confronto continuo con le forze sociali e con modelli di legalità diffusa. Su tale base si è tenuto ieri l’incontro tra la Cisl di Catania e il candidato-sindaco dell’area progressista Maurizio Caserta. L’incontro ha chiuso la “due-giorni” che il sindacato ha voluto dedicare ai candidati delle coalizioni che hanno dato la loro disponibilità al confronto, sulle proposte contenute nel documento/piattaforma “Costruiamo tutto dal nuovo – per un Patto territoriale di Comunità” che la Cisl etnea ha redatto e presentato in occasione della Amministrative del 2023, per indicare possibili percorsi di sviluppo e occupazione.
Ad accogliere Caserta, e Niccolò Notarbartolo già consigliere comunale e assessore designato, la segreteria provinciale della Cisl, il segretario generale Maurizio Attanasio, e i territoriali Rosario Portale e Lucrezia Quadronchi. Con loro, i segretari delle federazioni di categoria, i responsabili degli enti e delle associazioni afferenti alla Cisl catanese.
«Abbiamo ribadito anche al professor Caserta – ha affermato Attanasio – la richiesta di istituire uno spazio di confronto permanente con il sindacato, all’interno di quello che abbiamo indicato come un Patto di comunità che vogliamo sottoscrivere con la futura amministrazione comunale. Convinti che da soli non si vada da nessuna parte, anche la Cisl in questo importante appuntamento per la città ha voluto condividere la responsabilità di indicare, in un’ottica olistica, percorsi possibili di sviluppo e coesione sociale a chi si candida a governare la città e i suoi quartieri. Catania ha bisogno di un cambio di passo, uno shock positivo, attraverso azioni che possano amplificare principi di legalità e di buone prassi, partendo da un concreto contrasto all’evasione dei tributi locali e dal decoro della città».
«C’è una bellissima città in cui i primati negativi superano di gran lunga quelli positivi – ha ricordato il segretario della Cisl catanese – la TARI è la più alta d’Italia, il tasso di dispersione scolastica è inquietante, mentre aumentano i casi di devianza minorile. Non abbiamo più notizie sulle infrastrutture finanziate sia dal PNRR, sia con altri fondi, come ad esempio, il Patto per Catania. Pochissime scuole con orario prolungato e menza».
Anche con Caserta, i temi toccati dai segretari di federazione sono andati dal trasporto pubblico locale con l’integrazione tra Amts e Fce, le ferrovie e il porto (Mauro Torrisi, Fit Cisl) all’orario prolungato nelle scuole, alla dispersione scolastica e la mancanza di centri di aggregazione che affliggono soprattutto i quartieri periferici (Ferdinando Pagliarisi, Cisl Scuola); dall’abbattimento delle barriere architettoniche per i disabili e dalle politiche sociali in special modo per gli anziani (Giacomo Giuliano, Fnp Pensionati Cisl) ai disagi e ai pericoli della zona industriale, dopo gli allagamenti dovuti alle piogge (Alfio Turrisi, Fai Cisl); dalle risorse per le opere pubbliche ferme per mancanza di progetti esecutivi dovuti anche al carente organico comunale (Giuseppe Famiano, Filca Cisl) alle “mission” delle due società energetiche comunali, Sidra e Catania Rete gas (Giuseppe Coco, Femca Cisl); dall’integrazione dei servizi sociosanitari con la medicina territoriale, gli ospedali dismessi (Massimo De Natale, Cisl Medici) alla valorizzazione del personale del Comune di Catania con la programmazione di nuove assunzioni e progressioni di carriera (Danilo Sottile, Cisl Funzione Pubblica).
Caserta ha sottolineato come per affrontare i temi posti, «occorra guardare a un orizzonte temporale ampio» e «uscire dalla logica perversa del breve periodo». Per le questioni di Catania vanno garantiti un’ottica di sistema, strumenti di pianificazione che assicurino continuità e il confronto con tutte le parti sociali. Attenzione va posta all’inclusione sociale, alla creazione di opportunità per le persone. «Non è più tempo – ha rimarcato – di una politica che acchiappa il consenso e poi fa quello che vuole. Bisogna andare oltre l’emergenza e correre più degli altri per colmare i divari di cui soffre Catania».
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