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Estorsione nell’Acireale calcio, tre arresti

Sono stati tratti in arresto per estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso

Andrea Savi Ph

Tre presunti estorsori sono stati arrestati dai carabinieri di Gravina di Catania. Si tratta di Orazio Giuseppe Santonicito, Daniele Notarrigo e Alfio Caruso. Sono accusati di avere vessato un imprenditore di 44 anni: con lui Notarrigo aveva gestito per pochi mesi, nel 2017, la società di calcio della città di Acireale. Specificatamente Notarrigo pretendeva dall’ex socio il pagamento della metà di una cartella esattoriale di 80 mila euro, malgrado la presenza della vittima all’interno dell’asset societario calcistico fosse durata solo pochi mesi.

Nonostante le rimostranze dell’imprenditore, che riteneva ingiusta quella “ingiunzione di pagamento”, le richieste di denaro divenivano sempre più pressanti e, ad un certo punto, reiterate anche tramite, secondo gli investigatori, del macellaio Orazio Giuseppe Santonocito, esponente della famiglia mafiosa dei Santapaola – Ercolano con competenze su San Pietro Clarenza, Camporotondo e Belpasso, già condannato per associazione mafiosa, sequestro di persona e omicidio. Santonicito, avvalendosi della collaborazione di Alfio Caruso, avrebbe intimato più volte alla vittima di raggiungerlo presso la sua macelleria di San Pietro Clarenza, imponendogli di saldare il debito con rate da 800 euro.

Gli incontri venivano registrati, così come le telefonate tra la vittima e i suoi aguzzini, durante le quali Santonocito consigliava all’imprenditore “di curarsi la salute” e di “non scordarsi mai degli amici buoni” perché altrimenti sarebbe “stato cosa da appendere nei croccia”, ovvero i ganci ai quali i macellai appendono gli animali macellati. Il giorno stabilito per la consegna del denaro, i carabinieri sono intervenuti presso la macelleria di Santonocito, all’interno della quale avveniva, brevi manu, la consegna a Caruso la busta col denaro. Santonocito Caruso e Notarrigo sono stati tratti in arresto per estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso.

Il denaro recuperato nelle tasche di Santonocito è stato restituito all’imprenditore.


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