Nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, personale dell’Upgps ha arrestato un uomo gravemente indiziato di aver esploso diversi colpi d’arma da fuoco contro un’abitazione.
Intorno alle ore 00:45, la sala operativa inviava diversi equipaggi di volante in zona corso Indipendenza ove, su linea 112 N.U.E., era stata segnalata l’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco. Sul posto gli operatori, dopo una breve perlustrazione, riuscivano ad accertare che i colpi erano stati esplosi in direzione di un appartamento sito al piano terra di una via limitrofa a quella indicata nella segnalazione. I proprietari dell’immobile, ancora scossi per l’accaduto, raccontavano che, poco prima, mentre si trovavano riuniti all’interno della veranda della cucina, avevano notato, attraverso le vetrate che affacciano sulla strada, un conoscente dirigersi in modo minaccioso verso la loro abitazione, impugnando una pistola; impauriti e temendo per la propria incolumità erano rientrati dentro l’appartamento cercando riparo e, poco dopo, avevano udito esplodere alcuni colpi d’arma da fuoco diretti proprio contro la veranda. A riscontro di quanto dichiarato i poliziotti appuravano che la veranda era stata attinta da cinque colpi d’arma da fuoco, che avevano sfondato il vetro e si erano conficcati nel muro della cucina, all’interno della quale venivano rinvenuti i bossoli, corrispondenti a dei proiettili calibro 38.
Dal racconto dei proprietari dell’immobile si appurava, inoltre, che le motivazioni che avrebbero spinto l’uomo a esplodere i colpi d’arma da fuoco in direzione dell’appartamento sarebbero stati riconducibili a un diverbio per futili motivi avuto nella serata con uno dei componenti della famiglia. Immediatamente gli operatori, dopo aver appreso le informazioni in merito all’identità dell’uomo e ai luoghi da lui frequentati, si mettevano alla sua ricerca: per prima cosa, nei pressi della sua abitazione, veniva individuata l’autovettura a lui in uso, all’interno della quale veniva rinvenuto un machete della lunghezza di circa 58 cm, che veniva prontamente sequestrato. Poco dopo l’uomo veniva rintracciato all’interno del suo appartamento, ubicato nei pressi dei luoghi teatro dell’evento. Il reo, in evidente alterazione psicofisica dovuta verosimilmente all’abuso di alcool, si mostrava sin da subito insofferente al controllo, minacciando gli operatori intervenuti, che si vedevano costretti a immobilizzarlo. Successivamente, veniva effettuata una minuziosa perquisizione all’interno dell’appartamento che permetteva di rinvenire una pistola calibro 6,35 con matricola abrasa e con 4 carucce dello stesso calibro, una cartuccia calibro 38, corrispondente a quelle rinvenute nell’appartamento attinto dai colpi d’arma da fuoco, oltre a una pistola a salve calibro 9 con relativo munizionamento. In quel frangente l’uomo confessava di essere l’autore degli spari e riferiva di aver occultato l’arma, un revolver calibro 38, in un terreno ubicato nelle vicinanze, dove, effettivamente, gli operatori rinvenivano l’arma.
All’interno dell’appartamento, venivano rinvenute, infine, 783 confezioni di un farmaco per la disfunzione erettile, ma spesso utilizzato in associazione con alcol e droghe, perfettamente imballate e con data di scadenza alterata, oltre a una etichettatrice utilizzata dall’uomo per apporre date di scadenza modificate, verosimilmente per rimetterle in commercio.
Dopo gli accertamenti di rito, i rilievi della polizia scientifica e il sequestro delle armi, del munizionamento e delle confezioni dei farmaci, l’uomo veniva tratto in arresto per i reati di detenzione delle armi clandestine e per la ricettazione delle stesse – e denunciato in stato di libertà per i reati di porto abusivo di ami, minaccia aggravata dall’uso della pistola, resistenza a pubblico ufficiale e per la detenzione e il commercio di farmaci guasti o imperfetti – e, su disposizione del p.m. di turno, associato presso la casa circondariale Piazza Lanza di Catania in attesa dell’udienza di convalida.
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