“In riferimento allo scorrimento di liquami maleodoranti nel letto del torrente Caravelle, già nei mesi scorsi, dopo le segnalazioni, l’amministrazione – precisa il sindaco di Riposto Enzo Caragliano – si è subito attivata e, all’esito di un sopralluogo, nel confermare la minaccia del danno ambientale nel proprio territorio, per la presenza di acque maleodoranti, ha accertato che i flussi idrici inquinanti provengono da Giarre. C’è stato a questo punto uno scambio di note, anche con il Comune di Giarre e con altri enti sovracomunali. L’Autorità di Bacino del distretto idrografico della Sicilia, in una nota dello scorso ottobre, richiamandosi ad una riunione operativa per il coordinamento e la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane, da cui emerge lo sversamento di reflui fognari sul torrente Caravelle, nel tratto di territorio ricadente nel comune di Giarre, ha evidenziato la mancata giustificazione, in quella conferenza dei servizi, dei rappresentanti del comune di Giarre, riguardo all’illecito sversamento dei reflui fognari sul torrente Caravelle, sollecitando eventuali elementi autorizzativi atti a giustificare l’utilizzo di un tratto di torrente come collettore fognario. Dal carteggio in nostro possesso emerge che, con successiva comunicazione del Comune di Giarre, indirizzata all’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, è stata rappresentata la giustificazione secondo cui “il vigente Parf (Programma di attuazione della rete fognante) del Comune di Giarre, approvato con decreto dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, del 1988, prevede il mantenimento del ramo principale di fognatura mista, ove confluiscono le condotte secondarie del centro abitato di Giarre e che interessa un tratto di circa 120 metri del torrente Caravelle, tra la rete ferroviaria e un dispositivo atto a smaltire le acque (sfioratore); in questo punto le acque vengono convogliate in una ulteriore condotta che prosegue in direzione del depuratore consortile di Mascali”. Ma la precisazione offerta dal Comune di Giarre – rammenta il sindaco Caragliano – ha sortito successivamente anche l’intervento dell’Agenzia del Demanio della Regione Sicilia che, in una nota recapitata anche alla Prefettura di Catania, ha evidenziato che, “in relazione alla richiesta di chiarimento avanzata dall’Autorità di Bacino in ordine al rilascio di una eventuale autorizzazione per l’utilizzo, a Giarre, di un tratto del torrente Caravelle come collettore fognario, all’esito di una indagine sui sistemi applicativi, non è stata riscontrata alcuna autorizzazione in tal senso. Appare evidente che sulla vicenda – conclude il sindaco Caragliano – la burocrazia abbia avuto la meglio. Anche l’intervento del Demanio che risale allo scorso autunno, purtroppo non ha sortito, a oggi gli effetti sperati, nonostante sia stata acclarata la responsabilità del Comune di Giarre”.
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