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Agata, dall’icona cristiana al mito contemporaneo. Oltre 16 mila visitatori per la mostra a Catania

La mostra presentava opere dalle gallerie della Regione Siciliana, e provenienti da collezioni civiche, universitarie e dell’Arcidiocesi

Ha chiuso i battenti nei giorni scorsi la mostra “Agata, dall’icona cristiana al mito contemporaneo. I tesori dei Musei regionali al palazzo dell’Università”, finanziata dalla Regione Siciliana, Assessorato dei beni culturali e dell’identità siciliana, ideata e organizzata dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania in collaborazione con l’Università di Catania – Sistema Museale d’Ateneo – e con la Fondazione Oelle Mediterraneo antico.

Inaugurata il 20 giugno scorso, la mostra, ospitata in alcune sale del Museo dei Saperi e delle Mirabilia Siciliane, al piano terra della sede centrale dell’Ateneo, ha fatto registrare dati molto lusinghieri per quanto riguarda il numero di visitatori. Oltre 16 mila sono stati infatti i cittadini e i turisti che hanno potuto ammirare le opere esposte, tutte legate alla vicenda terrena della Patrona catanese, espressione di culture e ambiti artistici molto diversi, a testimonianza dell’ampiezza e varietà della diffusione del suo culto: sculture e dipinti su tavola due, tre e quattrocenteschi, tele sei e settecentesche insieme a installazioni, fotografie e esperienze olfattive di artisti contemporanei ispirate alla figura della santa e alla festa selezionate dalla Fondazione Oelle Mediterraneo antico.

In particolare, le opere provenivano dalle gallerie della Regione Siciliana (Galleria regionale della Sicilia Palazzo Abatellis di Palermo, Galleria regionale Palazzo Bellomo di Siracusa, Museo interdisciplinare di Messina, Museo “Agostino Pepoli” di Trapani), del Museo regionale della ceramica di Caltagirone, dal Museo civico Castello Ursino, dalle collezioni universitarie custodite al Rettorato e dalle chiese di Sant’Agata al Borgo e dei SS. Pietro e Paolo dell’Arcidiocesi di Catania.

In considerazione del successo riscosso, in termini di partecipazione del pubblico e di critica favorevole, l’apertura della mostra è stata prolungata dal rettore dal 23 gennaio all’11 febbraio, per consentire le visite durante il periodo delle celebrazioni agatine, con aperture pomeridiane straordinarie e nella mattina di sabato 4 febbraio.


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