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Randazzo, confermate dal Riesame le esigenze cautelari per gli indagati di Terra bruciata

Il giudice ha confermato la custodia in carcere per 16 persone, mentre per le restanti 5 ha disposto la misura degli arresti domiciliari

Nei giorni scorsi si sono concluse le udienze al Tribunale del Riesame di Catania delle posizioni dei 21 indagati destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione “Terra Bruciata”. Al riguardo, a riprova della solidità delle risultanze investigative acquisite dai Carabinieri sulla scorta delle direttive della DDA catanese, il giudice ha valutato l’attualità delle esigenze cautelari a loro carico, confermando la custodia in carcere per 16 soggetti, mentre per i restanti 5 ha disposto la loro sottoposizione agli arresti domiciliari.

L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dai militari della compagnia Carabinieri di Randazzo tra il luglio 2018 e il gennaio 2021, ha consentito di monitorare le evoluzioni delle dinamiche associative del clan “Laudani”, anche noti come “mussi i ficurinia”, individuandone, allo stato degli atti, l’attuale “responsabile per l’area di Randazzo” in Salvatore Sangani detto “Turi”, referente di zona per Paolo Di Mauro, deceduto nel corso dell’indagine e figura apicale, finché in vita, dei “Laudani” per l’intera fascia jonico-etnea.


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