Da questo anno il Monk Jazz Club di Catania dedicherà ogni stagione ad un verbo. Il 2023 del jazz club catanese è dedicato al verbo “accendersi”. “Qualche tempo fa, leggendo il libro “Neve” di Maxence Femine – spiega il direttore artistico Dino Rubino –, lessi una similitudine in cui l’artista veniva paragonato ad un funambolo. A colui che fa dell’arte lo strumento della propria vita – in particolare nelle arti performative -, viene richiesto di dare il massimo. Quando un artista va in scena deve dimenticarsi di tutto (e allo stesso tempo ricordarsi di tutto), per far sì che succeda qualcosa. Maria Callas chiamava questo qualcosa usando il termine “accendersi”.
Ed un artista che non smette mai di “accendersi” con il jazz è il batterista bolognese, oggi 84enne, Gianni Cazzola, il quale, venerdì 20 e sabato 21 gennaio (concerti alle 21.30), suonerà nel jazz club di via Scuto 19 due concerti da non perdere accompagnato da due dei soci/musicisti del Monk – il sassofonista Giuseppe Asero e il chitarrista Giuseppe Mirabella – e dal contrabbassista Carmelo Venuto. Rubino: “Cazzola, un pezzo della storia del jazz italiano e mondiale, ha suonato con mostri sacri come Billie Holiday, Chet Baker, Gerry Mulligan, Clark Terry, Dizzy Gillespie, Phil Woods, Ray Brown, Tom Harrell, Dexter Gordon e tantissimi altri. Nonostante l’età ha sempre un’energia incredibile ed è un grande talent scout”.
Cazzola ha debuttato nel 1957, a 19 anni, con il gruppo del chitarrista Franco Cerri. L’anno dopo è entrato nel gruppo del sassofonista Gianni Basso e del trombettista Oscar Valdambrini. Negli anni ‘70 ha suonato con il gruppo del pianista Giorgio Gaslini, pioniere del jazz italiano. Agli inizi degli anni ’80 ha collaborato con il quartetto italiano del pianista Franco D’Andrea, facendo tour in tutto il mondo. Nel 1988 ha creato l’Italian Repertory Quartet che comprendeva Marcello Tonolo al piano, Piero Leveratto al contrabbasso e Jacopo Jacopetti al sax tenore, formazione che è durata fino al 1991 per poi rinascere nel 1993 con Rosario Bonaccorso al contrabbasso, Paolo Birro al pianoforte e Robert Bonisolo sax. Negli ultimi 20 anni Cazzola si è dedicato alla scoperta di nuovi talenti come la sassofonista Sophia Tomelleri, il trombettista Cesare Macca, e il pianista Simone Daclon coinvolgendoli in progetti suoi di matrice hard-bop.
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