Ci fu reato nelle tre deviazioni durante la processione del Venerdì Santo del 25 marzo del 2016 a San Michele di Ganzaria, per compiere un ‘inchino’ davanti alla casa del boss mafioso Francesco La Rocca: lo ha deciso il tribunale di Caltagirone che ha condannato 39 imputati a complessivi 80 anni circa. I reati contestati dalla Dda di Catania, a vario titolo, sono turbamento di funzioni religiose e istigazione a delinquere. A 30 imputati è stata contestata anche l’aggravante mafiosa. Ritenuto prescritto invece il reato di riunione pubblica non autorizzata. Tre imputati sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato.
Era il 25 marzo del 2016 e qualcuno in paese a San Michele di Ganzaria, centro catanese del calatino, gridò con veemenza, “al Carmine dobbiamo salire”. Sono le parole che provocarono la deviazione del simulacro del Cristo morto in processione che da via Roma, a San Michele di Ganzaria, si dirige lungo via Umberto per raggiungere piazza Monte Carmelo e onorare Francesco Ciccio la Rocca, boss di lungo corso di Cosa nostra all’epoca dei fatti, era il 2016, recluso al 41 bis per una condanna definitiva all’ergastolo. Quella fermata ‘abusiva’ consentì a sua moglie, la signora Elena che attendeva la sosta, di render omaggio al simulacro. Alcuni dei portatori, attesa l’uscita di casa della donna, inneggiarono al capo clan La Rocca battendo fragorosamente le mani.
Per quel fuori programma, seguito durante la stessa manifestazione da altre due deviazioni sempre a San Michele di Ganzaria, in via Sergente Traversa e in via Bergano dinanzi l’abitazione di Salvatore la Rocca, figlio del capomafia Ciccio, l’istruttoria dei carabinieri ha portato alla condanna da parte dei giudici della prima sezione del tribunale di Caltagirone. In trentanove sono stati ritenuti colpevoli: per sei la condanna, pena sospesa, è stata di sei mesi ciascuno. Due anni e sette mesi di reclusione per altri undici imputati, due anni e nove mesi per otto e tre anni per altri otto. Assolto, con la formula perché il fatto non costituisce reato altri tre imputati. Il Tribunale ha disposto anche il risarcimento spese al Comune di San Michele di Ganzaria che mel procedimento si era costituito parte civile. I reati, a vario titolo, vanno dal turbamento di funzioni religiose nello svolgimento della processione con l’aggravante di avere agito al fine di avere agevolato l’associazione mafiosa La Rocca, affiliata a Cosa nostra all’istigazione pubblica al reato.
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