Blitz antimafia a Catania. La polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha eseguito, nel corso della notte, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 persone, ritenute affiliate alla cosca “Cappello-Bonaccorsi”, e accusate di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina , porto e detenzione di armi da fuoco. Le indagini, nell’ambito dell’operazione “Kynara”, hanno consentito, in particolare, di documentare un traffico di stupefacenti sull’asse Calabria-Sicilia. Ulteriori dettagli nel corso di una conferenza stampa prevista alle 11 presso la presso la sala riunioni del X Reparto Mobile di Catania.
Nell’operazione “Kynara” 23 sono le persone finite in manette, sette quelle ammesse ai domiciliari e per uno il gip Sebastiano Di Giacomo ha disposto la misura del collocamento in comunità. Il blitz, coordinato dal pm Tiziana Laudani con il coordinamento del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, è stato eseguito dagli uomini della Squadra mobile di Catania. L’ indagine è stata avviata nell’agosto del 2020. Il gruppo criminale trafficava cocaina sulla rotta Calabria-Sicilia, avvalendosi in particolare di un corriere calabrese, Concetto Paolo Ficarra, il quale ha rifornito di stupefacenti alcuni trafficanti catanesi tra i quali Sebastiano Fabio Musumeci, del quartiere di San Cristoforo. Emerse frequenti e costanti consegne di ingenti quantitativi di cocaina anche a favore di alcuni acquirenti delle province di Siracusa e Palermo.
Il 3 dicembre 2020, Concetto Paolo Fichera, dopo avere consegnato una partita di cocaina al catanese Orazio Maugeri, si sarebbe recato a Siracusa per consegnare un altro carico di stupefacente a Vincenzo Davì il quale venne poi arrestato poiché trovato in possesso di 3 chili di cocaina appena consegnatigli. Successivamente all’arresto di Vincenzo Davì, il traffico di cocaina Reggio Calabria-Catania sarebbe stato gestito, dicono gli inquirenti, direttamente dal trafficante calabrese Saverio Zoccoli. E proprio a partire dal gennaio 2021, Zoccoli, con propri corrieri, tra i quali Giuseppe Celentano e Paolo Nicita, nonché del figlio minorenne, risulterebbe avere fornito settimanalmente, con ingenti quantitativi di cocaina, i distributori catanesi Alberto Bassetta e Giacomo Ravasco i quali si sarebbero poi occupati di rivendere i carichi di droga giunti a Catania, oltre che vari acquirenti catanesi, palermitani e siracusani.
Bassetta e Ravasco (quest’ultimo soggetto già sottoposto a misura cautelare a seguito di arresto in flagranza) sarebbero affiliati al gruppo criminale capeggiato dal pregiudicato Michele Vinciguerra, inteso “u cardunaru”, membro di rango apicale del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, storicamente operante nell’ambito del traffico di sostanze stupefacenti, di cui sono rispettivamente genero e nipote. Dello stesso gruppo criminale farebbero parte Giuseppe Condorelli e Vito Finocchiaro. Michele Vinciguerra è stato scarcerato l’8 aprile del 2021 dopo aver scontato un lungo periodo di detenzione a seguito di più condanne anche per associazione di tipo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti: tornato in libertà, avrebbe ripreso immediatamente le redini della propria gruppo delinquenziale, che costituisce un’articolazione del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi nel quartiere di San Cristoforo di Catania, dedicandosi verosimilmente al traffico di cocaina e incontrandosi, in più occasioni, col trafficante Saverio Zoccoli, appositamente giunto in questo Capoluogo dalla Calabria.
Nel gruppo criminale diverse le mansioni: dall’approvvigionamento della sostanza, allo stoccaggio, al confezionamento e alla distribuzione della stessa, fino alla gestione della cassa comune e alla ridistribuzione degli utili. Documentato inoltre l’arrivo dei carichi che giungevano a Catania dalla Calabria e gli incontri con i corrieri per la cessione della sostanza che avvenivano in località prestabilite. Effettuati diversi sequestri di sostanze stupefacenti, complessivamente, 41 chili di cocaina e due di hashish, e di armi, una pistola revolver con matricola abrasa e 41 cartucce calibro 32.
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