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Uccise la sorella che tradiva il marito: ergastolo al figlio del boss di Paternò

Il 3 giugno del 1995 Nunziatina uscì di casa con il figlio Vincenzino di 5 anni e con il fratello Alessandro e non rientrò mai più. Il suo corpo venne ritrovato tre anni dopo dentro un pozzo nelle campagne

Nei giorni in cui si scava per riportare alla luce il corpo di Saman, seppellito sotto due metri di terra nelle campagne di Novellara (Reggio Emilia), arriva una condanna all’ergastolo in una sentenza che racchiude la morte di un’altra giovane, figlia di un boss storico della mafia, assassinata come Saman dal fratello per l’onore, per riscattare il ’rispetto mafioso’, oltraggiato dalle relazioni extraconiugali intrattenute da Nunzia con soggetti criminali ritenuti nemici della stessa famiglia.

Questa è la storia di Nuziatina Alleruzzo, figlia di Giuseppe Alleruzzo il boss di Paternò capomafia di una famiglia storica, salito agli onori della cronaca per un pentimento e successivamente per il pentimento “di essersi pentito”. Ventisette anni fa, è il 3 giugno del 1995, Nunziatina esce di casa con il figlio Vincenzino di 5 anni e con il fratello Alessandro, ma non tornerà più. Il suo corpo viene ritrovato tre anni dopo, il 25 marzo del 1998, all’interno di un pozzo nelle campagne a seguito di due telefonate anonime che indicano il punto esatto in cui scavare. Gli investigatori ipotizzano che dal carcere il cugino Santo Alleruzzo abbia intimato ad Alessandro di far ritrovare il corpo della sorella per darle degna sepoltura.

Il dubbio diventa certezza due decenni dopo quando del caso si occupano alcuni pentiti di mafia. Raccontano che Nunziatina venne assassinata con due colpi di pistola calibro 7,65 alla testa dal fratello, che oggi pomeriggio è stato condannato alla pena del carcere a vita dalla prima corte d’assiste di Catania presieduta da Sebastiano Mignemi.

Il cold case rimasto irrisolto venne riaperto dalla Procura di Catania in relazione alle dichiarazioni del collaboratore Francesco Bonomo, che già nel 1999 aveva indicato un nome preciso. Il pentito racconta di avere saputo da Antonio Giuseppe Caliò e Giovanni Messina che l’omicidio di Nunzia Alleruzzo sarebbe stato commesso dal fratello Alessandro proprio per le relazioni extraconiugali della donna. Le dichiarazioni di Bonomo sono state confermate da Caliò, entrato nel programma qualche anno dopo: lui stesso dice di avere raccolto la confessione dello stesso Alessandro. Ma è stato Orazio Farina a dare la svolta definitiva all’inchiesta. Nel corso del dibattimento sono stati risentiti tutti i testimoni chiave.


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