In tendenza

Catania, aree di sgambamento in stato di abbandono. Il grido di allarme dei padroni di cani

Le reti di recinzione sono bucate e in alcuni casi rattoppate alla meno peggio dagli stessi proprietari dei cani, manca l’acqua e non vi è più la divisione tra cani di piccola taglia e molossi

Le aree di sgambamento cani a Catania versano in uno stato di degrado e abbandono. Lo denuncia il Partito Animalista Italiano che raccoglie il grido di allarme disperato di tanti padroni di cani che ormai non sanno più a chi rivolgersi. Aree di sgambamento cani inaugurate qualche anno fa in pompa magna, come quelle di piazzale Candido Cannavò e quella del Parco Gioeni, che a causa di mancati interventi di pulizia e manutenzione versano in condizioni pessime.

Le reti di recinzione sono bucate e in alcuni casi rattoppate alla meno peggio dagli stessi proprietari dei cani, manca l’acqua e non vi è più la divisione tra cani di piccola taglia e molossi.

È davvero scandaloso vedere le condizioni in cui versano alcune aree di sgambamento cani a Catania – ha detto Patrick Battipaglia, dirigente regionale del partito Animalista Italiano –. In molti ci hanno segnalato che, in più di una occasione, diversi cani sono riusciti a scappare dai buchi della recinzione. Ci sono rifiuti ovunque. Da anni non viene effettuata la manutenzione. I rubinetti sono rotti o, comunque, non c’è acqua. In tanti hanno fatto segnalazioni anche via pec al comune di Catania ma, senza risposte. C’è un vero e proprio rimpallo di responsabilità tra i vari uffici del comune – prosegue Patrick Battipaglia –. È il momento che il comune di Catania si assuma le sue responsabilità. Chi non ha rispetto per gli animali come può pensare di averne verso gli uomini? Come Partito Animalista Italiano – conclude Patrick Battipaglia – siamo pronti a verificare se vi siano responsabilità penali da parte di qualcuno”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni