La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nell’ambito delle indagini a carico di un 51enne di Aci Catena, indagato per il reato di “maltrattamenti in famiglia” ed “estorsione”, ha richiesto e ottenuto nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale etneo ed eseguita dai Carabinieri della locale Stazione.
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati specializzati in materia di violenza di genere, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, hanno fatto luce sulle condotte poste in essere dal 51enne, responsabile di reiterati episodi di violenza nei confronti della madre 89enne.
L’uomo, che ha trovato ospitalità da parte dell’anziana madre dopo la fine del suo matrimonio e dopo essersi allontanato da una comunità di recupero per tossicodipendenti presso la quale era in cura, avrebbe tenuto sin dall’inizio un comportamento violento nei confronti della madre, che sarebbe stata oggetto di continue minacce e di comportamenti violenti conseguenti a sue continue richieste di denaro, finalizzate all’acquisto di alcolici e di stupefacenti.
A ogni diniego opposto dalla donna sarebbe seguita una violenta reazione da parte del figlio, da gravi minacce, danneggiamenti di suppellettili e persino una circostanza nella quale il 51enne le avrebbe strappato il telefono dalle mani per impedirle di chiamare i Carabinieri.
In un altro episodio, addirittura, l’indagato avrebbe agito contro la madre con torture psicologiche, accendendole la luce per impedirle di dormire.
Nonostante il prolungato rifiuto della donna a denunciare tali comportamenti, preoccupata dal fatto di poter causare guai giudiziari al figlio, la donna ha deciso di porre fine alla scia di violenze di cui per troppo tempo era stata vittima e, dunque, lo scorso 26 settembre, accompagnata da un altro figlio, si è recata presso la caserma dei Carabinieri di Aci Catena dove si è confidata con i militari ai quali ha denunciato gli episodi ed il tipo di violenza subita.
L’uomo è stato associato al carcere catanese di Piazza Lanza.
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