“Dopo giorni e giorni su quella nave stavo impazzendo. Ho avuto la sensazione che il mio corpo e i miei sogni stessero andando in frantumi. Sono grato per tutta l’assistenza che ho ricevuto a bordo ma non ce la facevo più a sopportare quella situazione”.
Youssuf (nome di fantasia) è uno dei due siriani che ieri si erano gettati in mare dalla nave Geo Barents e hanno trascorso la notte sulla banchina, all’addiaccio. L’altro è Ahmed (nome di fantasia), portato via oggi dall’ambulanza perchè con 39 di febbre. Sia lui che Youssuf da questa mattina hanno rifiutato cibo e acqua per protesta contro l’Italia.
“Ho lasciato il nord della Siria – racconta ancora Youssuf a Msf – per offrire una vita più sicura alla mia famiglia. Ho quattro figlie che sono rimaste lì e spero che possano raggiungermi presto in un luogo sicuro, in Europa. La più piccola ha solo sei anni. Negli ultimi anni hanno visto le bombe cadere sulla nostra città e non possono andare a scuola perché la zona continua a non essere sicura. I gruppi armati sono ovunque, rapiscono le persone per chiedere il riscatto, la situazione è fuori controllo e ogni giorno ho paura per la loro vita. Voglio semplicemente trovare un posto dove possano essere libere dalla paura e sentirsi al sicuro. Questo è il mio sogno e non permetterò a nessuno di portarmelo via”.
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