“Esprimo profondo cordoglio per la morte dei due piloti impegnati insieme ai nostri uomini e donne del Corpo forestale della Regione e della Protezione civile in attività di prevenzione e spegnimento incendi sull’Etna. Sono vicino alle famiglie e ai colleghi di lavoro colpiti da questa tragedia”. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in seguito al terribile incidente che ha distrutto un Canadair in territorio di Linguaglossa, nel Catanese.
“Mi stringo al dolore dei familiari e dei colleghi di lavoro, per la prematura morte dei due piloti del canadair, con il velivolo intervenuto ieri pomeriggio, per domare un incendio sul monte Calcinera, a Linguaglossa.” A parlare è il deputato nazionale Francesco Ciancitto. “Alle prime luci dell’alba di questa mattina sono riprese le ricerche per ritrovare i corpi dei due piloti – continua Ciancitto -. Purtroppo non ci sono dubbi sulla loro morte. Lo schianto al suolo del velivolo non gli ha lasciato scampo. Due uomini deceduti mentre erano al lavoro per domare un rogo che minacciava un’ampia area del monte Calcinera”. La “questione incendi” che in quest’estate appena trascorsa ha seminato distruzione da nord a sud Italia, balza purtroppo, ancora una volta, agli onori della cronaca. “Sarà mia cura accertare la natura del rogo – afferma ancora Ciancitto -. La devastazione di grosse fette di territorio boschivo e non, avvenuta nei mesi scorsi e determinata per la maggior parte dei casi da mani che hanno volontariamente appiccato i roghi, deve essere affrontata con determinazione. Non si può ancora assistere inermi alla distruzione di intere aree, con un ritorno dalle conseguenze catastrofiche sull’ambiente. Azioni che, come in questo caso, possono determinare anche la morte dei soccorritori”.
“Siano accertate cause e responsabilità di questa nuova tragedia sul lavoro. L’intervento delle istituzioni sul tema non è più procrastinabile”: lo afferma l’Unione Territoriale del Lavoro e la federazione provinciale Trasporto aereo della Ugl di Catania in merito all’incidente aereo di ieri sull’Etna, nell’area di Linguaglossa. Per la Ugl etnea “è chiaro che si tratta, ancora una volta, di un incidente sul lavoro che la nostra provincia si trova a commentare inerme nel giro di pochi mesi nel 2022 e oggi è più che mai non procrastinabile un intervento delle istituzioni governative sul tema, forte e determinato”.
La Uil Sicilia e Area Vasta, guidata da Luisella Lionti, a sua volta esprime cordoglio: “A perdere la vita sono due lavoratori. Non è possibile andare a lavorare e non fare più ritorno a casa. Diciamo basta a questa strage silenziosa e ribadiamo che la sicurezza è fondamentale. Si deve salvaguardare la vita di tutti i lavoratori”. Per la Cisl “i due piloti che sono rimasti vittime della loro coscienza professionale. E del loro lavoro. Alle famiglie e alla loro azienda manifestiamo il cordoglio della Cisl Sicilia e rivolgiamo loro le nostre più sincere condoglianze”.
“Dinnanzi all’ennesima tragedia sul lavoro non si può rimanere indifferenti. Dolore e rabbia sono i nostri sentimenti in queste ore così drammatiche per due uomini, due lavoratori che, in una zona impervia dell’Etna, stavano fornendo il loro supporto per spegnere un incendio in modo da tutelare il nostro territorio. La FLAI-CGIL di Catania è vicina alle famiglie dei due piloti del canadair precipitato ieri, sul monte Calcinera, a Linguaglossa, e auspica che la magistratura possa fare chiarezza sulle dinamiche dell’accaduto e, soprattutto, accertare eventuali responsabili di questi incendi criminali per l’uomo e per l’ambiente”. Così il segretario generale della FLAI-CGIL di Catania Giuseppe Glorioso che pone l’attenzione pure sul sistema antincendio nelle zone boschive.
“Non rimanere indifferenti significa interrogarsi sull’attuale gestione del servizio antincendio – sottolinea Glorioso – bisogna farlo senza perdere un attimo in più, prendendo consapevolezza dell’atipicità del clima e tenendo in considerazione gli operai forestali antincendio che possono garantire lo svolgimento di un servizio prezioso durante tutto l’anno. Bisogna riscrivere un piano per le attività di antincendio boschivo in modo da garantire la continuità delle azioni di contrasto agli eventuali incendi, secondo una puntuale organizzazione del lavoro. Non è possibile che di fronte ai cambiamenti climatici e alla siccità di questo periodo storico l’antincendio venga sospeso, come pure non è accettabile che operai centocinquatunisti vengano demandati a compiere altri lavori di manutenzione nell’Azienda forestale, quando, invece, sarebbe più opportuno assicurare un intervento antincendio in modo efficace e duraturo”, conclude Glorioso.
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