Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale etneo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale nei confronti di 4 persone, ritenute appartenenti al clan Cappello, a seguito della sentenza di condanna di primo grado – rito abbreviato – resa dallo stesso Ufficio in ordine ai reati di tentato omicidio in concorso, ai danni di Martino Carmelo Sanfilippo e Rosario Viglianesi, e di detenzione e porto in luogo pubblico di almeno due pistole cal. 7,65.
In particolare, il provvedimento ha visto come destinatari:
- Rocco Ferrara, classe 1978; condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione;
- Riccardo Pedicone, classe 1980; condannato a 14 anni, 6 mesi e 10 giorni di reclusione;
- Gioacchino Spampinato, classe 1977; condannato a 14 anni, 3 mesi e 10 giorni di reclusione;
- Luciano Tudisco, classe 1993; condannato a 14 anni di reclusione, già detenuto per altra causa.
Il provvedimento costituisce lo sviluppo giudiziario dei gravissimi fatti di sangue avvenuti a Catania l’8 agosto 2020 e svelati nel corso dell’indagine “Centauri”, quando un nutrito gruppo di persone, costituito sia da semplici affiliati sia da esponenti di vertice delle organizzazioni mafiose dei “Cursoti Milanesi” e del clan “Cappello”, decise deliberatamente di affrontarsi in armi sulla pubblica via, causando due morti e diversi feriti. Esito che poteva essere ben più grave se si considera che il gravissimo episodio si verificava nelle ore serali di agosto e soprattutto nel popoloso quartiere di Librino, nei pressi di un comparto abitativo caratterizzato da un’elevata densità popolare dove i residenti sono soliti stazionare su suolo pubblico.
Durante le fasi di rintraccio dei soggetti, Rocco Ferrara ha tentato di sottrarsi alla cattura, scappando sui tetti del complesso residenziale di edilizia popolare di viale Moncada (quartiere Librino). Tuttavia, l’articolato dispositivo di cinturazione dell’area, ha consentito di localizzare nell’immediatezza il fuggitivo in un appartamento dello stesso quartiere, riconducibile a un pregiudicato.
I 3 arrestati in libertà sono stati trasferiti al carcere di Catania – Bicocca.
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