Armato di una motosega, alle prime luci dell’alba di domenica 28 agosto scorso, un giovane ha fatto irruzione nel bar di un’area di servizio dell’autostrada A/18 Messina-Catania e sotto la minaccia dell’utensile azionato, ha costretto il banconista a consegnare il denaro ed i tagliandi “Gratta&Vinci” presenti in negozio. Quindi si è allontanato a bordo di una Nissan “Micra” volutamente lasciata a debita distanza per non permettere di rilevarne il numero di targa.
Pochi minuti dopo, lungo la carreggiata procedente in direzione opposta della stessa autostrada, stesso scenario: anche qui, l’uomo si è introdotto fulmineamente all’interno del bar e, brandendo la motosega in funzione, si è fatto consegnare l’incasso e tutti i “Gratta&Vinci” esposti, per poi darsi alla fuga con la stessa “Micra” utilizzata nella precedente occasione.
Sono state immediatamente avviate le indagini della Polizia di Stato, che hanno passato al setaccio gli impianti di videosorveglianza interni ed esterni, nonché altri impianti installati in ambito autostradale, non distanti dai luoghi delle rapine. Da uno di essi si è risaliti alla targa della “Micra” e quindi al probabile autore, un giovane 31enne catanese, annoverante precedenti specifici.
Sono subito scattate quindi le ricerche dell’uomo, che nel frattempo si era reso irrintracciabile. Gli investigatori della Polizia Stradale hanno quindi svolto ulteriori accertamenti, concentrando le ricerche a Mascali (CT) una località balneare sul litorale ionico: sono state perlustrate strade, villette, complessi abitativi, lunghi tratti di spiaggia, sino a quando l’autovettura utilizzata per compiere le rapine è stata rintracciata, parcheggiata in maniera seminascosta all’interno di un grande complesso residenziale.
Appariva quindi fondamentale non perdere di vista il veicolo ed allo stesso tempo non tradire la propria presenza rispetto al continuo via-vai di abitanti della zona. Agli Agenti della Polstrada non è rimasta altra scelta che quella di fingersi bagnanti, svestendo i propri panni e rimanendo in costume, per poter tenere d’occhio l’auto in maniera insospettabile.
Dopo alcune ore, nel tardo pomeriggio, la svolta: l’uomo è stato notato uscire da una delle abitazioni del complesso per dirigersi laddove aveva lasciato la “Micra” ed è stato immediatamente bloccato e perquisito: addosso aveva ancora la gran parte del denaro contante provento delle rapine, ovvero 1.330,00 euro, mentre, dalla perquisizione dell’auto è stata rinvenuta una notevole quantità di monetine da 10 e 20 centesimi, per un totale di altri 34,00 euro.
Altre conferme della sua colpevolezza sono provenute dalla perquisizione dell’abitazione: oltre a due borsoni preparati con abbigliamento ed effetti personali (chiaro segno di un imminente spostamento) è stato rinvenuto uno zaino contenente altro denaro in moneta, per un valore di 331 euro e oltre 411 tagliandi “Gratta & Vinci” di varie versioni, la gran parte dei quali ancora da utilizzare. Infine è stata ritrovata anche la motosega utilizzata per compiere le rapine: un modello utilizzato per la potatura di alberi, alimentato a batteria, perfettamente lubrificata e con catena molto affilata.
Per il trentunenne è scattato così il fermo di indiziato di delitto per il reato di rapina aggravata e continuata e si sono spalancate le porte del carcere. Condividendo le risultanze d’indagine, la locale Procura della Repubblica ha richiesto la convalida del provvedimento e l’applicazione della custodia cautelare in carcere, che il G.I.P. del Tribunale di Catania ha integralmente accolto.
In poco più di 12 ore è stato così assicurato alla giustizia un pericoloso rapinatore che, all’alba di una domenica di fine agosto, con un’inquietante modalità di minaccia, aveva seminato il terrore tra gli addetti delle aree di servizio della A/18.
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