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Donna uccisa a Catania, convalidato il fermo del figlio minore: va in carcere

Nel corso dell'udienza di convalida il ragazzo ha confermato le "dichiarazioni confessorie" già rilasciate al pubblico ministero minorile

Convalidato dal gip presso il Tribunale per i minorenni di Catania il fermo del quattordicenne indagato per l’omicidio della madre Valentina Giunta di 32 anni, uccisa lunedì sera. Applicata la misura cautelare della custodia in istituto penitenziario minorile, accogliendo la richiesta della procura per i minorenni.

Nel corso dell’udienza di convalida il ragazzo ha confermato le “dichiarazioni confessorie” già rilasciate al pubblico ministero minorile nel pomeriggio dello scorso 26 luglio.

Il ragazzo negli ultimi mesi viveva con la nonna paterna “essendosi determinato a lasciare la casa della madre nonostante – spiega la procura – avesse mantenuto un atteggiamento protettivo verso il figlio, a fronte delle ostilità alimentate dalla famiglia del padre, detenuto da tempo per gravi reati, anche contro la persona”.

Gravissimi erano elementi indiziari a suo carico acquisiti dalla Squadra mobile di Catania nel corso delle indagini avviate immediatamente dopo la segnalazione di una persona gravemente ferita nel quartiere popolare San Cristoforo, giunta intorno alle 23 del 25 luglio presso la sala operativa della questura.

La donna è stata trovata riversa per terra all’interno del proprio appartamento. Il successivo intervento dei sanitari del 118, che hanno tentato di rianimarla, si è concluso con la constatazione del decesso 17 minuto dopo la mezzanotte.

Il sopralluogo della Polizia Scientifica e la prima ispezione cadaverica del medico legale, ha accertato le lesioni inferte con un’arma da taglio al collo, al fianco e alla spalla sinistra che le ha provocato uno shock emorragico, che ne ha determinato la morte.

Le indagini hanno ricostruito che il delitto era maturato in ambito familiare e il figlio quattordicenne della vittima, resosi irreperibile durante la notte, è stato rintracciato nelle prime ore della mattinata del 26 luglio. Su indicazioni fornite dal minore sono stati sequestrati gli abiti che indossava nell’omicidio. Nel pomeriggio del 25 luglio il minore, sentito dal pubblico ministero minorile, ha ammesso le sue responsabilità ed è stato emesso il decreto di fermo.


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