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Condannati i proprietari dei terreni che hanno provocato l’incendio a Gravina di Catania

Si tratta di cinque proprietari rei di aver lasciato incolti i loro terreni in barba al buon senso ma, soprattutto, all’ordinanza sindacale con cui si imponeva agli stessi proprietari la pulizia dei terreni incolti da erbacce, cespugli e materiale di risulta

Il Tribunale Penale di Catania, nei giorni scorsi, ha condannato a cinque mesi e dieci giorni di reclusione diversi proprietari di terreni a Gravina di Catania, con condanna alle spese e al risarcimento dei danni in favore del comune di Gravina. Si tratta di cinque proprietari rei di aver lasciato incolti i loro terreni in barba al buon senso ma, soprattutto, all’ordinanza sindacale con cui si imponeva agli stessi proprietari la pulizia dei terreni incolti da erbacce, cespugli e materiale di risulta.

Proprio dai terreni dei soggetti condannati, la scorsa estate si è sviluppato un incendio che ha impegnato per diverse ore i vigili del fuoco e i volontari della Protezione Civile. Incendi che hanno lambito anche alcune abitazioni private.

Questa sentenza di condanna deve essere da monito – spiega il sindaco Massimiliano Giammusso – per chi, ancora oggi, si rifiuta di osservare l’ordinanza con cui si impone ai proprietari dei terreni la pulizia e la messa in sicurezza degli stessi. Tolleranza zero per chi mette a rischio l’incolumità pubblica e soprattutto per chi non rispetta le regole. Noi come amministrazione comunale continueremo a costituirci parte civile negli eventuali processi contro chi non rispetta le regole. Intanto – insiste il sindaco Giammusso – gli agenti della polizia municipale stanno eseguendo attenti controlli sul territorio per verificare la presenza di terreni non ripuliti. Ringrazio la polizia municipale con in testa il comandante Michele Nicosia per l’attività di controllo, repressione e segnalazione all’autorità giudiziaria nonché l’ottavo Servizio Protezione Civile retto, dall’ingegnere Marco Scalirò, che he curato la redazione dell’ordinanza sindacale. Inoltre, Il Segretario Generale dottoressa Stefania Finocchiaro e la responsabile del primo Servizio dottoressa Ornella Castellani, che hanno coordinato con successo l’affidamento dell’incarico di difesa legale dell’ente e gli adempimenti successivi. – prosegue il sindaco – Si tratta di significativi provvedimenti dell’autorità giudiziaria che restituiscono credibilità e forza agli atti amministrativi rilasciati dal nostro comune nella prevenzione e repressione degli incendi estivi“.

L’inosservanza dell’ordinanza sindacale per la prevenzione degli incendi – spiega Enzo Santoro, assessore alla polizia municipale – comporta sanzioni salate per i trasgressori. Multe che partono da un minimo di 1032,00 euro ad un massimo di 10.329,00 euro, ma, soprattutto, una denuncia all’autorità giudiziaria con l’instaurazione di un conseguente procedimento penale a carico degli stessi trasgressori e, come in questo caso, la condanna“.


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