Si è concluso innanzi al Tribunale di Catania – Misure di Prevenzione il processo che vedeva come protagonista in qualità di proposto Alessandro Primo Tirendi e che ha trascinato con sé in qualità di terzi, famiglia ed ex compagna.
Su proposta della Procura della Repubblica di Catania, i Finanzieri del comando provinciale etneo avevano eseguito un provvedimento di applicazione di misura patrimoniale, emesso dal Tribunale etneo, Sezione Misure di Prevenzione, finalizzato al sequestro di un patrimonio illecito (3 attività imprenditoriali, 2 autovetture e 1 motociclo) del valore complessivo di circa 4,5 milioni di euro, nella disponibilità di Alessandro Primo Tirendi (classe 1981).
Tirendi è ritenuto vivere abitualmente con i proventi di attività delittuose essenzialmente consistenti nella perpetrazione continuata di articolate frodi fiscali e di contrabbando aggravato afferenti l’illecita commercializzazione di carburante per autotrazione. L’arco temporale, oggetto degli approfondimenti investigativi di tipo patrimoniale condotti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, va dall’anno 2012 al 2018, periodo nel quale l’uomo era al centro di complesse investigazioni condotte dalle Procure di Catania, Marsala e Palermo.
Il processo si è concluso con la confisca di tutti i beni di Tirendi (assistito dagli Avv. Antille, Blasi e Coco). Gli altri sono stati gli unici ad uscire vittoriosi dal processo che li aveva coinvolti, in quanto gli unici ad essere risultati estranei ad ogni vicenda riguardante Tirendi. Il provvedimento è intervenuto il 7 giugno 2022 così ponendo fine a una questione che aveva coinvolto un’intera famiglia che alla fine è riuscita a chiarire le proprie posizioni.
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