Il Questore di Catania, al termine dell’istruttoria curata dalla Divisione Anticrimine, ha emesso cinque misure di Prevenzione del Daspo di cui alla Legge n. 401/89 e successive modifiche, relative a 2 partite di calcio dilettante, per episodi di violente aggressioni ai danni degli arbitri, in particolare: “Atletico Picanello – Real Trinacria”, valevole per il campionato provinciale Figc Lega Nazionale Dilettanti “Giovanissimi Under 15”, disputatasi nel pomeriggio del 7.3.2022, nel campo sportivo denominato “Velletri” di Catania; “San Giorgio Catania – Ragazzini Red”, valevole per il Campionato Figc “Terza Categoria”, disputatasi l’8.5.2022, alle 15, nel campo sportivo denominato “La Valle” di San Giovanni Galermo.
In particolare, i provvedimenti sono stati emessi nei confronti di A.P. di 36 anni e S.S. di 31 anni, in quanto, in qualità di dirigenti sportivi della società Atletico Picanello, per tutta la durata dell’incontro di calcio “Atletico Picanello – Real Trinacria”, tenevano una condotta minacciosa, aggressiva e intimidatoria nei confronti del direttore di gara e del Tutor, contribuendo ad esasperare gli animi dei giocatori della sua squadra fino a quando, uno di quest’ultimi, di appena 13 anni, dopo la decisione arbitrale di sospendere l’incontro di calcio, colpiva l’arbitro con pugno all’addome. Quest’ultimo, riusciva, con non poche difficoltà, a rifugiarsi negli spogliatoi e, subito dopo, mentre si accingeva a lasciare il campo sportivo a bordo dell’autovettura per recarsi in Pronto Soccorso, veniva inseguito da diversi scooter con a bordo dei giovani, verosimilmente sostenitori della squadra dell’Atletico Picanello, che per diverse centinaia di metri continuavano ad insultarlo e minacciarlo costringendolo, praticamente, a fuggire dal quartiere Picanello. I predetti sono stati destinatari di Daspo della durata, rispettivamente, di 2 anni e 1.
P.F. di anni 45, in quanto, in qualità di giocatore del San Giorgio Catania, durante il primo tempo dell’incontro, subito dopo l’espulsione di un suo compagno di squadra, colpiva con un violento calcio, sferrato tra il petto e le costole, il Direttore di Gara il quale, dal forte dolore, rovinava a terra respirando a fatica per il colpo ricevuto e ricevendo, in quel frangente, anche diversi sputi in faccia. Successivamente, con non poche difficoltà, riusciva a raggiungere gli spogliatoi, ove si rifugiava, ricevendo minacce di morte da un altro giocatore e ulteriori intimidazioni dall’assistente di parte della squadra del San Giorgio Catania, che lo “invitava” a non far cenno di quanto accaduto nel referto di gara. Poco dopo, presi gli effetti personali, riusciva ad allontanarsi, a bordo della sua autovettura per recarsi nel più vicino Pronto Soccorso. La durata del Daspo emesso è di anni quattro.
P.S. di 47 anni, in quanto, in qualità di giocatore del San Giorgio Catania, durante il primo tempo dell’incontro, subito dopo la sua espulsione, minacciava il Direttore di Gara profferendo la frase: “Non ti preoccupare che oggi l’unico ca pigghia coppa si tu, nun ti ni va di ca sanu” e, mentre quest’ultimo stava estraendo il cartellino rosso, lo afferrava per i polsi bloccandolo e continuando ad urlargli “Pezzo di merda oggi si mottu”, mentre gli sputava diverse volte in faccia. Successivamente, mentre il Direttore di Gara si trovava a terra dolorante, poiché colpito con un violento calcio al petto da altro giocatore della stessa squadra (P.F. di 45 anni, anch’egli destinatario di Daspo e sopra citato), P.S. continuava a sputargli addosso e, non contento, lo afferrava per il collo e per un braccio nel tentativo di impedirgli di raggiungere gli spogliatoi, urlandogli sempre contro insulti e minacce di morte. La durata del Daspo emesso è di 4 anni.
R.G. di 41 anni, in quanto, in qualità di Assistente di parte del San Giorgio Catania, durante il primo tempo dell’incontro, subito dopo la sospensione dell’incontro di calcio avvenuta a seguito dell’aggressione al Direttore di Gara da parte dei sopra citati due calciatori della sua squadra, all’interno degli spogliatoi e con toni minacciosi ed intimidatori, “invitava” il medesimo Direttore di Gara, ancora dolorante per il calcio al petto ricevuto poco prima, di non fare menzione nel referto arbitrale dei fatti occorsi e, anzi, gli suggeriva la frase da scrivere: “dagli la vittoria a tavolino dicendo che la squadra a seguito di infortuni sarebbe rimasta in sei”. La durata del Daspo emesso è di 1 anno.
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