L’impianto di trattamento e smaltimento Rsu che dovrà sorgere nell’area periferica di Randazzo – si tratta di una piattaforma integrata per la gestione dei rsu, trattamento meccanico e biologico con l’insediamento di una vasca di conferimento per rifiuti noin pericolosi e un impianto di compostaggio – è stato il tema portante dell’ultimo Consiglio di amministrazione della Srr Catania provincia nord che raggruppa 15 Comuni, presieduta dal sindaco di Riposto, Enzo Caragliano. Il primo passo verso la realizzazione dell’opera, per la quale la Regione ha preventivato un investimento di 70 milioni di euro è stato compiuto con la pubblicazione del bando, in Gazzetta Ufficiale, per l’individuazione della figura tecnica che dovrà occuparsi della redazione del progetto esecutivo per la successiva realizzazione dell’impianto (i termini di adesione al bando scadono il 4 aprile prossimo).
L’intervento si prefigge l’obiettivo di realizzare una piattaforma integrata per il trattamento meccanico e biologico con annessa vasca di conferimento per rifiuti non pericolosi a servizio dei 15 Comuni della SRR Catania Nord. Il sito prescelto per il posizionamento dell’impianto è ubicato nel Comune di Randazzo, tra le contrade Quartodanaro e Bauze, al confine con il Comune di Centuripe (EN). L’area incolta ha una superficie di 287.345,95 mq e risulta idonea sotto i vari aspetti di conformazione morfologica del terreno, nonché per quanto attiene le caratteristiche geologiche.
Il presidente della Srr, Enzo Caragliano, illustrando il piano operativo ha rimarcato l’importanza del bando per la predisposizione del progetto: “Si tratta di un primo step fondamentale che ci consentirà di realizzare l’impianto e che, una volta a regime, ci consentirà di ottimizzare i costi gestionali, evitando conferimenti dei rifiuti solidi urbani al nord Italia e all’estero e quindi evitando potenziali lievitazioni con ricadute dirette sul tributo pagato dai cittadini dei 15 Comuni afferenti la Srr Catania Nord. Fondamentale, nella gestione dei rifiuti, è certamente l’introduzione del trattamento meccanico-biologico che sfrutta l’abbinamento di processi meccanici a processi biologici. Appositi macchinari – rivela Caragliano – andranno a separare la frazione. Con il trattamento meccanico il rifiuto viene triturato e vagliato per separare le diverse frazioni merceologiche; con il trattamento biologico, invece, si punta a conseguire la mineralizzazione delle componenti organiche maggiormente degradabili e l’igienizzazione per la pastorizzazione del prodotto”.
Come rimarcato nel Consiglio di Amministrazione riunitosi nella sede giarrese della società d’ambito in liquidazione Joniambiente, alla presenza del presidente della Srr, Enzo Caragliano e dei componenti Ignazio Puglisi (vice) e Stefano Alì, la previsione della spesa per la realizzazione dell’impianto è di 70 milioni di euro, mentre la quota relativa ai lavori è di 46 milioni di euro (lavori stradali, opere relative alla sistemazione di ecosistemi naturali o naturalizzati, impianti per l’approvvigionamento idrico, reti di distribuzione di combustibili liquidi o gassosi), compresi eventuali adeguamenti impiantistici di sotto servizi legasti alla realizzazione del progetto e agli oneri esterni per la sicurezza, desunta dai costi medi per tale tipologia di interventi.
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