Il pieno esercizio del diritto di elettorato passivo di Salvatore Domenico Pogliese, comunque idoneo a garantire la prosecuzione del proprio mandato elettorale quale sindaco di Catania e della città Metropolitana di Catania. È la motivazione alla base della richiesta che i legali del primo cittadino di Catania, oggi sospeso, hanno inoltrato ai giudici del tribunale civile alla base del ricorso cautelare contro la prefettura di Catania e il ministero dell’interno sul provvedimento che lo ha sospeso per 18 mesi dall’incarico di sindaco del capoluogo etneo in applicazione della legge Severino.
Gli avvocati Eugenio Marano e Claudio Milazzo chiedono ai giudici di entrare nel merito: al centro del procedimento vi è l’applicazione della sospensione e, in particolare, se si può interrompere o meno il conteggio della durata dei 18 mesi, essendo un provvedimento cautelare. Per i legali di Pogliese no, proprio perché, sostengono, è un provvedimento cautelare con un inizio e una fine, per la Prefettura di Catania invece la durata può essere ‘congelata’ e poi ripartire dall’interruzione. Quest’ultima tesi è stata condivisa dalla Procura di Catania in sede di udienza davanti al Tribunale civile.
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