Sospendere la procedura di licenziamento collettivo in attesa di conoscere il piano industriale che Pfizer Italia intende presentare per il futuro dello stabilimento di Catania. È quanto hanno chiesto questa mattina, nell’aula consiliare della Città metropolitana a Palazzo Minoriti, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl durante il tavolo di confronto voluto dall’assessore regionale del Lavoro Antonio Scavone alla presenza del prefetto Maria Carmela Librizzi, dei dirigenti regionali dell’assessorato del Lavoro e dell’assessorato delle Attività produttive, nonchè della multinazionale del farmaco rappresentata dal site manager dello stabilimento etneo Giuseppe Campobasso. Ad iniziare il giro di interventi è stato proprio l’esponente Pfizer che si è limitato a confermare gli esuberi, i 27 milioni di euro di investimenti nella triennalità e la volontà di mantenere la fabbricazione dei prodotti iniettabili ai piedi dell’Etna.
Dal canto suo, però, l’assessore ha strigliato l’azienda per non aver comunicato alla Regione (se non in maniere informale) l’intenzione di licenziare, ritenuta un gesto incomprensibile e inaccettabile. Per questo motivo, il componente della Giunta regionale ha chiesto a Pfizer una relazione entro una settimana ed il congelamento degli esuberi, sostenendo l’azione intrapresa dai sindacati che è seguita anche con attenzione dai parlamentari catanesi nazionali e regionali del M5S alcuni dei quali (Nunzia Catalfo, Luciano Cantone e Jose Marano) presenti alla riunione. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco facente funzioni di Catania, Roberto Bonaccorsi, che ha oltretutto evidenziato come l’assenza di un piano concreto da parte di Pfizer, di fronte soltanto alla fredda intenzione di licenziare, è inammissibile.
“Catania da 65 anni vanta questa fabbrica nata dalla lungimiranza di un nostro concittadino e divenuta poi, dopo varie cessioni, uno dei poli più importanti della farmaceutica a livello mondiale. Non possiamo permetterci una fine così ingloriosa, con risvolti drammatici per l’occupazione diretta e dell’indotto – hanno tuonato all’unanimità i vertici regionali e territoriali, insieme ai rappresentanti sindacali unitari di Cgi, Cisl, Uil e Ugl – Siamo grati all’Amministrazione regionale di aver accettato la nostra richiesta di apertura del tavolo di confronto e dalla politica tutta ci aspettiamo una ulteriore spinta notevole per proiettare la vertenza in ambito nazionale, con un incontro urgente al Ministero dello sviluppo economico. Ognuno di noi ha richiesto una convocazione al ministro Giancarlo Giorgetti e al suo vice Alessandra Todde, perchè vogliamo che anche in quella sede (oltre che in quella regionale) il colosso della farmaceutica metta nero su bianco cosa vuol fare da qui ai prossimi anni per Catania. La multinazionale, per convincerci che non vuole abbandonare il nostro stabilimento, deve innanzi tutto ritirare la procedura avviata e poi garantirci l’esame sereno di un progetto industriale serio e credibile che, obiettivamente, riguarda l’intero personale e non c’entra nulla con il maldestro tentativo di assumere alcune unità in esubero ad Ascoli. Diversamente – concludono con rabbia i sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl – è una macelleria sociale (messa in atto da un’azienda che nel 2021 ha fatturato 36 miliardi di dollari e nel 2022 prevede un introito di 28 miliardi) che, grazie alla convergenza unica tra noi e la politica, cercheremo in tutti i modi di bloccare. Pfizer che nel mondo contribuisce a salvare tantissime vite umane, in un sol colpo decreta la morte di Catania.”
Per le sigle sindacali hanno partecipato i segretari territoriali Carmelo De Caudo (Cgil), Maurizio Attanasio (Cisl), Enza Meli (Uil) e Giovanni Musumeci (Ugl), il segretario regionale Paolo Sanzaro (Cisl Sicilia), Giacomo Rota, Stefano Trimboli e Peppe Di Natale rispettivamente segretari regionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, i segretari provinciali Jerry Magno (Filctem Cgil), Giuseppe Coco (Femca Cisl), Alfio Avellino (Uiltec Uil), Carmelo Giuffrida (Ugl Chimici) e le R. S. U. di categoria.
A margine dell’incontro odierno che si è tenuto in Prefettura -anche alla presenza dell’assessore regionale al Lavoro Scavone – in merito alla vicenda Pfizer sono intervenuti gli esponenti del M5S Jose Marano, Luciano Cantone e Nunzia Catalfo. I pentastellati hanno convenuto sulla necessità di tutelare i livelli occupazionali: a rischio vi sono circa 200 lavoratori.
“Dalle parole del dirigente dello stabilimento Pzifer di Catania Giuseppe Campobasso abbiamo avuto un quadro chiaro sul passato dello stabilimento di Catania ma non abbiamo ascoltato nessun ragionamento sul futuro. L’investimento previsto su Catania basta alla manutenzione ordinaria ma non è sufficiente per poter fare nessuna previsione per i lavoratori dello stabilimento catanese”, lo ha affermato la deputata regionale del M5S Jose Marano.
“Abbiamo chiesto espressamente al dottor Campobasso di farsi portavoce con i vertici aziendali affinché ritirino le procedure di licenziamento, senza se e senza ma. Pfizer ha delle responsabilità precise – prosegue Marano . nei confronti di un territorio come quello catanese che rappresenta con il suo stabilimento ed i suoi lavoratori un sito storico per il lavoro catanese. Se l’azienda ha un piano di investimenti e un piano industriale per Catania lo deve dire in modo chiaro e senza perdere ulteriore tempo”
Il deputato Luciano Cantone ha aggiunto: “Non si capisce qual è la logica che spinge una multinazionale che ha guadagnato tanto negli ultimi anni a disinvestire su un sito come quello catanese per potenziare un altro stabilimento italiano. Per tali ragioni abbiamo chiesto un passo indietro rispetto alle procedure di licenziamento. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per scongiurare i licenziamenti a Catania investendo della vertenza il Mise e se necessario anche Bruxelles”.
Ha concluso l’ex ministra al Lavoro Nunzia Catalfo: “Garantisco sicuramente l’impegno personale come parlamentare e anche quello del governo nazionale del Mise . La situazione è preoccupante e perché oltre gli esuberi pare ci sia anche una mancanza di un piano industriale. È incomprensibile come un’azienda che a livello nazionale sta investendo e guadagnando possa trascurare un sito storico come quello catanese. Bisogna avviare tutte le interlocuzioni istituzionali per scongiurare questi e altri esuberi”.
Per il classico reportage della settimana Zoro è venuto a Catania per incontrare i lavoratori e le lavoratrici Pfizer che manifestavano contro l’annuncio dell’azienda di licenziare centinaia di dipendenti. La puntata andrò in onda questa sera su La7 a Propaganda.
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