Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, è stato nuovamente sospeso dall’incarico e non tardano i commenti del mondo politico.
“Salvo Pogliese vittima ancora una volta di un’ingiustizia, e la città di Catania nuovamente privata del suo sindaco. La legge Severino – norma assurda, che andrebbe completamente riscritta – viene interpretata in modo errato e in contrasto con una recente sentenza della Corte Costituzionale, e dunque dalla prefettura di Catania è stata inviata una nota al Comune etneo che ripristina la sospensione del primo cittadino. Una procedura aberrante, una sgrammaticatura democratica che il Parlamento ha il dovere di sanare il prima possibile – dice Matilde Siracusano, deputata messinese di Forza Italia. “Non si può – aggiunge – privare un’amministrazione locale di una guida, prima di una sentenza definitiva, non può sussistere nel nostro Paese la presunzione di colpevolezza. Occorre una riflessione urgente su questo delicato tema, che coinvolga tutte le forze politiche, nessuna esclusa”.
Di parere diverso il deputato e segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, che ha presentato in tal senso un atto ispettivo urgente all’assessorato regionale alle Autonomie locali, dopo che ieri la prefettura etnea ha notificato al primo cittadino il “ritorno in vita” della sospensione dalla carica di sindaco in applicazione della legge Severino: “a nostro giudizio non ci sono le condizioni che consentano a Salvo Pogliese di presiedere la conferenza della città metropolitana di Catania prevista per venerdì 28 gennaio attraverso un suo delegato. Con la sospensione infatti, viene meno ogni tipo di potere di delega. Il governo regionale nomini immediatamente un commissario con le funzioni di sindaco metropolitano”.
“La sospensione del sindaco Pogliese giunge in un momento socio-politico particolarmente difficile per Catania, ma anche per la Sicilia e l’Italia intera. Esprimiamo sentita e rinnovata vicinanza all’uomo prima ancora che al politico, alle prese con un garbuglio giuridico che scaturisce dalle contraddizioni della “Severino”. Una legge inefficiente e antidemocratica, contraria ai principi basilari dello Stato di diritto. Di fronte a tutto ciò, Forza Italia chiede tuttavia al sindaco Pogliese di mettere l’interesse di Catania e dei catanesi al primo posto, come sempre fatto in questi anni. Di difenderli, con il consueto slancio di persona generosa e perbene che apprezziamo da sempre. Occorre scongiurare il tunnel del commissariamento della decima città d’Italia, nonché la bagarre di una campagna elettorale in piena emergenza pandemica e con stringenti scadenze amministrative all’orizzonte come il Pnrr“. Lo affermano il commissario provinciale di Forza Italia Marco Falcone, l’assessore al Comune di Catania Michele Cristaldi, il consigliere etneo Giovanni Petralia e il vicecoordinatore cittadino degli azzurri Antonio Villardita. “All’amministrazione della città, ai partiti e a tutte le forze sociali, adesso, è richiesto invece un ulteriore sforzo di responsabilità – proseguono i dirigenti di Forza Italia Catania – per mettere in sicurezza il risanamento del Comune e le basi per la ripresa che il centrodestra di governo ha saputo porre in questi anni. Forza Italia resta al fianco del sindaco Pogliese e dell’amministrazione, per andare avanti a garanzia di famiglie, imprese e servizi. Si rassegnino il Pd e le sinistre – concludono i forzisti – e si accontentino delle loro misere speculazioni politiche di queste ore: prima di parlare, guardassero in casa loro”.
“Catania sta attraversando un momento drammatico: è sporca, abbandonata a se stessa e fuori controllo. Non può più permettersi un vertice monco. Il sindaco Pogliese e la sua giunta liberino la città da questo stallo e compiano un gesto di responsabilità – Lo chiedono i rappresentanti catanesi del Movimento 5 Stelle di ogni livello istituzionale, dopo che il primo cittadino, Salvo Pogliese, è stato nuovamente sospeso dalla carica per 14 mesi, ovvero quelli che rimangono da scontare dopo una condanna in primo grado per peculato, secondo la legge Severino – Anche se l’ufficialità è arrivata ieri pomeriggio la notizia la si aspettava da tempo. Ci preoccupa moltissimo il fatto che la città sia rimasta senza guida, ma ancora di più la posizione del primo cittadino che decide di non decidere, prendendo tempo e lasciando una città allo sbando. Al netto delle considerazioni giudiziarie, che ci auguriamo si risolvano per il meglio nei prossimi gradi di giudizio, c’è un problema di opportunità politica, mentre la città deve poter contare su una guida solida e decisa. Il sindaco si dimetta se non può più stare al suo posto: Catania e i catanesi hanno il diritto di scegliersi una nuova amministrazione”.
“Catania non può restare ostaggio di Pogliese e dei bizantinismi della legge Severino. Il sindaco anteponga il bene della città ad ogni altra considerazione e si dimetta evitando di scaricare sulla città i suoi problemi con la giustizia – dichiara Claudio Fava, deputato regionale del movimento i Cento Passi e Presidente della Commissione Regionale antimafia – la città sta vivendo in uno stato di prolungato e doloroso abbandono: preda dell’emergenza rifiuti, di un disagio diffuso nelle sue periferie, senza una regia per l’utilizzo dei fondi del Pnrr. Pensare di poter lasciare la città ancora a lungo senza governo è un atto di irresponsabile presunzione. È legittimo che Pogliese si difenda nelle opportune sedi giudiziarie, ma lo faccia da privato cittadino e restituisca ai catanesi il diritto di scegliere con il voto un nuovo sindaco”.
“La legge Severino ha tante storture applicative per cui, mi auguro, verrà travolta dal referendum popolare in primavera. Anche per questo, non mi limito a dare solidarietà umana e politica a nome di #diventeràbellissima all’amico Salvo Pogliese, ma gli chiedo anche di attendere che la gente si esprima sulla persistenza di una legge così iniqua. Sono in ogni caso convinta che il Sindaco Pogliese abbia impresso un importante cambiamento alla guida della città che non può e non debba essere fermato.” Lo dice Giusi Savarino, Portavoce di #db.
“Comprendo la sorpresa e l’amarezza di Salvo Pogliese di fronte al provvedimento con cui il prefetto di Catania ha disposto una nuova sospensione per effetto della legge Severino. Non mi addentro nei temi giuridici già affrontato da molti, perché prevale nella valutazione di ognuno il primato dell’interesse pubblico. Quell’interesse pubblico che invita il nostro sindaco ad andare avanti, per le ragioni che lui stesso ha illustrato e perché di fronte alle scadenze amministrative che la sua Giunta sta portando avanti non si può far piombare la città in una campagna elettorale – Lo ha dichiarato l’assessore regionale della Salute, Ruggero Razza – Auspichiamo, nel frattempo che il Parlamento voglia affrontare la questione prima che siano i cittadini a farlo con il referendum abrogativo presentato. A Salvo va il mio affetto, la mia amicizia e quella del nostro movimento”.
“Al sindaco Salvo Pogliese desidero esprimere la mia vicinanza e l’invito a proseguire nell’azione di difesa del diritto dei cittadini ad essere governati da chi hanno scelto. È noto che in Parlamento, su iniziativa del Pd, esiste un disegno di legge finalizzato a superare le iniquità della legge Severino. Auspico che possa essere presto esaminato, anche prima del quesito referendario che sarà votato in primavera. Conosco Salvo da quando era ragazzo e ne ho sempre apprezzato le doti umane e politiche. È una persona forte e lo dimostrerà anche in questo caso”. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, commentando il provvedimento con cui il prefetto di Catania ha disposto una nuova sospensione del primo cittadino per effetto della legge Severino.
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