“Smantellare il Cara di Mineo, come gli altri campi profughi in Italia, significa mettere finalmente i lucchetti a luoghi dove proliferano brutalità di ogni genere con violenze sulle donne, a partire dallo sfruttamento della prostituzione. Senza contare i rischi a cui sono sottoposti gli operatori delle forze dell’ordine, che lavorano in condizioni di scarsa sicurezza”. Lo dicono Igor Gelarda, responsabile
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