Sei appartamenti confiscati alla mafia in possesso del Comune pronti per ricavare ulteriori quaranta nuovi posti letto per i senza fissa dimora; un rinnovato rapporto di collaborazione con le associazioni di volontariato che operano in città per trovare percorsi condivisi di assistenza; un piano di azione da realizzare sulla scorta delle pregresse esperienze positive del "presidio leggero" che incentivi percorsi stabili
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