Dispettoso, irriverente, blasfemo. Il suo nome è stato tramandato per secoli, fino a perdersi nella notte dei tempi, tra racconti di stregonerie, strani rituali e burle ai danni dei catanesi. Alle sue mani, grandi e possenti, capaci di forgiare la lava ancora incandescente, si deve, secondo la tradizione, quello che sarebbe diventato il simbolo di Catania. Nessuno sa con certezza se sia
Questo contenuto è riservato agli abbonati premium
Accesso a tutti i contenuti del sito
DISDICI QUANDO VUOI
Il servizio premium sarà presto disponibile.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni